(AGI) - Cagliari, 22 mar. - Non e' piaciuto al presidente del Anm, Piercamillo Davigo, il sondaggio della Swg pubblicato oggi dal Corriere della Sera che vede il crollo della fiducia nei magistrati da parte degli italiani passata dall'83% del periodo di 'mani pulite', a meno del 50% di oggi. "Il consenso nei confronti dei magistrati e' salito negli ultimi due anni passando da 32 al 44%", ha affermato Davigo a Cagliari per una lectio magistralis all'Universita', ammettendo che se ci si riferisce al '92 le quotazioni delle toghe sono scese. "Non si possono pero' fare paragoni facendo riferimento a 25 anni fa - ha spiegato - soprattutto dopo anni di martellante campagna contro la magistratura. Io, al contrario, trovo sorprendentemente alto il consenso. Noi dovremmo avere un consenso zero", ha argomentato il presidente della Anm, "perche', ad esempio, chi vince una causa pensa che cio' sia avvenuto perche' aveva ragione mentre chi la perde ritiene il giudice malvagio. Sono quindi sorpreso del fatto che abbiamo cosi' tanto consenso". Rispondendo a una domanda sui magistrati che si prestano alla politica e sul fatto che secondo la maggioranza degli italiani questo non dovrebbe avvenire, Davigo ha rimarcato come i "sondaggi siano sempre da prendere con le pinze" citando i rilevamenti di alcuni anni fa per cui l'84,9% degli italiani riteneva di vivere in un Paese insicuro mentre le stesse persone rispondendo a una seconda domanda per il 43% reputavano la propria citta' sicura. Detto questo, il presidente della Anm ha ribadito che "un magistrato non dovrebbe mai occuparsi di politica" per poi precisare che pero' "bisogna essere in due per fare queste cose: il magistrato fa politica perche' qualcuno lo candida per cui se nessuno lo candidasse il magistrato non potrebbe fare politica". Davigo ha poi ricordato che al momento solo 4 o 5 magistrati che fanno politica. (AGI)
Sol/Msc