(AGI) - Bari, 27 lug. - Dall'alba i carabinieri del comando provinciale di Bari stanno eseguendo la confisca di beni per un valore di 50 milioni di euro a carico di Giuseppe Cassone, 68 anni, di Gravina di Puglia, considerato dagli investigatori una figura apicale nella distribusione e noleggio di 'slot machine'.
Il provvedimento e' stato emesso dal Tribunale di Bari in applicazione dalla normativa antimafia. Cassone ha precedenti per bancarotta fraudolenta, truffa e ricettazione, reati commessi tra gli anni '70 e gli anni '90, con una sistematicita' tale da acclararne la "pericolosita' sociale". La confisca dei suoi beni, eseguita tra le province di Bari, Taranto, Messina e Matera, scaturisce da una complessa indagine patrimoniale che ha consentito di documentare come l'indagato, nonostante i redditi dichiarati al fisco fossero solo sufficienti a soddisfarne le esigenze di vita familiare, abbia mantenuto un tenore di vita particolarmente elevato e tale da consentirgli di mettere su, a partire dagli anni '90, un vero e proprio impero, soprattutto nel settore del commercio delle slot machines, attraverso la costituzione di diverse societa' di capitali, nelle quali sono confluite ingenti somme di denaro, frutto delle sue attivita' illecite. In particolare, il compendio aziendale di ben 6 societa' confiscate ed operanti nel settore degli apparecchi da gioco, riconducibili al Cassone ed ai suoi familiari, e' costituito da circa 1.500 slot machines distribuite su tutto il territorio nazionale all'interno di centri scommesse ed esercizi pubblici. Tra i beni confiscati, anche una societa' operante nella produzione e il commercio di arredi per locali pubblici, un call center, un Bed & Breakfast, 4 ville, 12 appartamenti, 7 locali commerciali, un capannone industriale, 18 quote di proprieta' di altrettanti appartamenti facenti parte di una multiproprieta' inserita in un complesso turistico in Letojanni (ME), 10 autovetture ad uso aziendale e privato, 38 rapporti di conto corrente bancario. (AGI)
Red/Tib
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