(AGI) - Torino, 24 lug. - La crisi idrica in atto rende evidente la necessita' di una migliore pianificazione dell'uso della risorsa idrica in tutto il Piemonte. A sottolinearlo l' Uncem, Unione dei comuni e degli enti montani del Piemonte, che rileva che "le Alpi sono il naturale e piu' grande bacino di approvvigionamento d'Europa e il loro ruolo, a garanzia del servizio ecosistemico, deve essere riconosciuto non solo ai fini di conservazione del bene acqua, piuttosto per una migliore gestione dell'oro blu con tutti suoi utilizzi". "E' inammissibile - afferma Lido Riba, presidente dell'Uncem - che una regione come il Piemonte rilasci nel Po, senza nessun utilizzo, ben 7 dei 13 miliardi di metri cubi d'acqua che produce e immagazzina".i' Uncem da tempo insiste sulla necessita' di programmare, con un interventi pubblico-privati, la realizzazione di piccoli invasi - dai 2 ai 10 milioni di metri cubi d'acqua - in ciascuna vallata, capaci di garantire l'uso plurimo: uso potabile, produzione idroelettrica, rilascio estivo per agricoltura, irrigazione di pascoli in quota con sistemi a caduta. "Senza contare - si sottolinea - l'importanza strategica in caso di incendi e calamita', oltre al ruolo turistico, il richiamo attrattivo di nuovi laghi artificiali di piccola dimensione che, con opportune collaborazioni tra Comuni, Unioni montane e privati, possono diventare vettore di nuovi flussi turistici, grazie alle molteplici attivita' ludico-sportive attivabili". "Serve una strategia, una mappatura delle opportunita' in tutto il Piemonte - prosegue Riba - Non servono progetti di enorme dimensione, impattanti e contrastati dall'opinione pubblica. Bensi' opere molto piu' piccole, che permettono un ritorno di parte dell'investimento. La crisi idrica e anche l'emergenza per l'assenza neve impongono che questo tema non sia derogato". "La corretta pianificazione di piccoli invasi - afferma ancora Lido Riba - rientra nel lavoro che a Roma il Parlamento e il Governo stanno facendo per definire il pagamento dei servizi ecosistemici-ambientali. Chi utilizza deve riconoscere un corrispettivo a chi produce il bene, l'acqua in questo caso. Superiamo cos' la logica dell'assitenzialismo, garantendo risorse naturali certe all'intera collettivita'".(AGI)
Chc