(AGI) - Torino, 7 ott - Si tiene in questi giorni, a Torino, la
Borsa Europea del Commercio, l'appuntamento che riunisce 38 borse merci di 12 nazioni e si svolge, ogni anno, in una citta' europea diversa e che riunisce gli operatori del settore cerealicolo e delle commodities agroalimentari internazionali.
Alla due giorni torinese, promossa dall'Associazione Granaria di Torino e dall'Associazione Granaria di Milano, partecipano circa 3200 operatori provenienti da 56 paesi e 120 stand ospitati negli 11.000 metri quadrati del padiglione 3 del Lingotto Fiere.
L'Italia e' il secondo importatore europeo di cereali ed e', con posizioni variabili, sempre tra i primi dieci nel mondo. L'Europa dei 28 e' il primo produttore e primo esportatore mondiale di grano, mentre l'Italia contribuisce alla produzione mondiale con l' 1% e ne consuma l,2% del totale prodotto. Secondo le previsioni quest'anno nel mondo si produrranno oltre 2 miliardi di tonnellate di cereali in granella, tra mais (1 mld), grano (oltre 0,7 mld) e soia (oltre 0,3 mld).A questi si aggiungono circa 500 milioni di tonnellate di riso che vengono trattati nell'ambito delle borse merci. Un mercato mondiale che vale complessivamente oltre 500 miliardi di dollari.
Secondo Claudio Bongiovanni, presidente della 56� Borsa Europea del Commercio e dell'Associazione Granaria torinese, "l'Italia e' un paese chiave nel commercio delle commodities agroalimentari: le nostre superfici agricole non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno interno, pertanto siamo da sempre deficitari di grano, mais, soia e altre materie prime necessarie alla mangimistica ed alle imprese alimentari, anche per la produzione del made in Italy che tutto il mondo ci invidia e ci copia". (AGI)
Chc