(AGI) - Isernia, 6 apr. - Dopo tre incontri credo sia giusto informare l'opinione pubblica sulla sintesi degli interventi e della discussione intavolata dai partecipanti ai tavoli promossi da chi scrive presso la storica biblioteca comunale "M. Romano" di Isernia al fine di giungere alla condivisione di un percorso per la costituzione di un "Cartello per la cultura" in citta'". Lo scrive, in una nota, Emilio Izzo.
"Prima di ogni altra considerazione, corre l'obbligo ricordare che l'iniziativa, diversamente da tante altre esperienze precedenti e parallele, nasce dall'esigenza di ricostituire un tessuto economico totalmente scomparso e che per giungere a tale obiettivo, imprescindibile era partire dall'humus culturale e dalla ricostruzione in primis dei presupposti culturali. Per giungere a cio' - spiega Izzo - si e' pensato che un nuovo tessuto non potesse prendere forma se non con un insieme di fili, partendo dalla certezza che ogni cittadino, di estrazione e formazione piu' varia e vasta possibile, fosse tenutario nonche' portatore sano di una piccola o grande quantita' di cultura ed immaginando di paragonare ogni singolo cittadino ad un filo, con l'idea di farli interagire, di mescolarli ed intrecciarli fra loro, portando immancabilmente alla formazione di un nuovo tessuto, stoffa 'forgiata' da fili culturali! Semplice discorso, altrettanta semplice alchimia! Ed e' altrettanto evidente (come sempre nelle mie convinzioni) che alla costruzione di qualunque opera che appartenga alla collettivita' potesse e partecipare appunto, la collettivita'. Dicasi democrazia! E cosi' e' stato e cosi' viene, questa iniziativa, rispettata. Nessun invito personale (persino il sindaco e' intervenuto apprendendo la notizia dai media!), nessuna particolarita', solo informazione, comunicazione, passa parola, social e poi le condizioni per intervenire, discutere e costruire erano (e sono) alla portata di tutti! Se qualcuno ha voluto equivocare sulla presenza o meno di persone di cultura al tavolo, evidentemente nulla sapeva o voleva sapere sullo scopo dell'iniziativa, la stessa spiegata fin qui! Ma se l'intento era quello della partecipazione senza steccati (perfettamente riuscita), senza preparazione specifica e senza curriculum (forse dispiacera' a qualcuno), al tavolo si sono succeduti nei tre incontri fin qui allestiti, numerosi e qualificati esponenti della 'cultura' propriamente detta che non solo hanno salutato positivamente l'iniziativa (e di questo li ringrazio personalmente) ma hanno con semplicita', cosi' come si conviene alle persone di cultura, interagito piacevolmente con gli altri cittadini presenti, magari non proprio addetti ai lavori cosi' come qualcuno direbbe, ma persone serie e vogliose di dare vita a qualcosa di positivo e bello! Ed e' esattamente a quello che stiamo giungendo.
Certamente - osserva Izzo - rimangono le difficolta' di confrontarsi con altre realta' e la consapevolezza che sciolti non si va da nessuna parte. Ecco lo stato dell'arte, la convinzione, dopo la discussione, di intrecciare tutti i fili per ottenere un nuovo tessuto che, rispettando la varieta' e la dignita' di ognuno dei componenti, ci si debba unire per costituire un unico Cartello Cultura che possa imporre, con un proprio logo ed un proprio nome, l'immagine dell'immane patrimonio cittadino. Nulla e' stato chiesto alle istituzioni, nessun finanziamento, solo che le stesse fossero parte integrante del Cartello e che mettessero, questo si', a disposizione del Cartello medesimo, una sede istituzionale, di proprieta' pubblica, cosi' come si conviene per organizzazioni che vengono dal popolo. Al prossimo incontro fissato per la terza settimana di aprile, si arrivera' con una bozza di atto costitutivo e di statuto e siamo certi che, nel mese di maggio, il Cartello per la cultura, potra' vedere la luce ed iniziare il proprio cammino, finalizzando ed ottimizzando tutto quello che i singoli aderenti saranno capaci di organizzare unitariamente e, aspetto imprescindibile, sotto un unico nome e logo. Le assemblee - ricorda infine la nota - sono sempre aperte a tutti i contributi sia in forma di enti, comitati, associazioni, societa', che semplicemente di cittadini di ogni estrazione e grado di istruzione e non vogliamo chiarirlo piu'". (AGI)
Red/Ett