(AGI) - Ancona, 22 apr. - Nello spazio di una generazione sono scomparsi nelle Marche 160mila ettari di superficie agricola, per colpa della cementificazione e dell'abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato. E' l'analisi della Coldiretti regionale divulgata in occasione della Giornata della Terra, l' Earth day che si celebra il 22 aprile in tutto il pianeta. Se nel 1990 la superficie agricola ammontava a 749mila ettari, un quarto di secolo dopo si e' scesi a 589mila ettari, il 21 per cento in meno. La disponibilita' di terra coltivata significa produzione agricola di qualita', sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, occorre difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilita' di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale e economico del ruolo dell'attivita' agricola. Una esigenza che si estende a livello comunitario dove la task force formata da Acli, Coldiretti, Fai, Inu, Legambiente, Lipu, Slow Food e Wwf e altre 500 associazioni promotori di 'People4Soil' che hanno aderito al network europeo (www.salvailsuolo.it) hanno lanciato l'appello a Claude Juncker e alla Commissione Europea affinche' faccia la sua parte, con la consapevolezza che le politiche europee hanno un'impronta molto profonda sui suoli e i territori del resto del mondo.(AGI)
Red/Mav