(AGI) - Roma, 13 lug. - "E' una criminalizzazione della liberta' di espressione che restringe in maniera sproporzionata il diritto alla liberta' di parola". Cosi' Amnesty International Italia commenta la notizia della notifica di indagine per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate e di minaccia e violenza contro le forze dell'ordine ai danni dell'attivista del progetto Resistenze Meticce, che aveva preso la parola durante il flash mob organizzato da Amnesty International Italia lo scorso 20 giugno al Pantheon. Viene sottolineato che in occasione della Giornata mondiale del rifugiato "gli attivisti dell'organizzazione manifestavano in contemporanea in diverse citta' italiane per chiedere di investire piu' risorse per salvare vite umane in mare e costruire corridoi sicuri per l'immigrazione, evitando accordi sbagliati e dispendiosi con paesi terzi che peggiorano la condizione dei diritti umani di migranti e rifugiati". Durante la mobilitazione romana, alla quale avevano partecipato diverse associazioni, "le autorita' avevano identificato alcuni attivisti, tra cui il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury". L'episodio - dice l'organizzazione - "ripropone con urgenza una riflessione sulla tendenza in crescita di criminalizzazione di atti che hanno connessioni remote con reali reati penali. Amnesty International e' preoccupata dell'impatto sulla societa' di queste restrizioni al diritto alla liberta' di espressione, che comportano la compressione dello spazio disponibile per sostenere e promuovere opinioni controverse o impopolari". (AGI)
accusa di vilipendio restringe liberta' parola
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