(AGI) - Amatrice (Rieti), 4 lug. - Restituire una degna sepoltura ai defunti di Amatrice, quelli che gia' erano tumulati nei cimiteri della zona poi investiti dalla devastazione del terremoto dell'agosto di un anno fa. Lo chiede il Comitato Civico 3e36 (e' l'ora in cui il 24 agosto 2016 ci fu la scossa sismica che ha portato centinaia di lutti e distruzione; ndr) esprimendo "profonda preoccupazione e rammarico riguardo alle modalita' con cui l'Amministrazione comunale di Amatrice sta gestendo la messa in sicurezza dei nostri cimiteri". In una nota si sottolinea che la messa in sicurezza dei cimiteri di Amatrice e frazioni, gravemente danneggiati dalle scosse del 24 agosto e da quelle successive, e il ripristino di una degna sepoltura per i defunti, "sono considerati fin dall'inizio dell'emergenza come una priorita'" dallo stesso Comitato. In esecuzione di diverse ordinanze comunali, negli ultimi giorni "sono in atto in alcuni cimiteri del territorio demolizioni a tappeto, a seguito delle quali le salme vengono allocate in strutture aperte, dove le bare, inserite in casse metalliche con segnato all'esterno a pennarello il nome del defunto, sono esposte a vista. Con avvisi pubblici, il Comune di Amatrice aveva esortato i parenti dei defunti a prendere contatto con l'Amministrazione per seguire i processi di esumazione". Il Comitato rileva che era stato assicurato che, sebbene non potessero direttamente partecipare per motivi igienico-sanitari alle operazioni di recupero delle salme, i familiari dei defunti avrebbero affiancato le ditte a cui sono affidate le operazioni di esumazione con figure professionali di fiducia. "Di fatto pero' i recuperi stanno avvenendo senza che i parenti siano avvisati - viene denunciato -, e le bare vengono posizionate nelle strutture temporanee aperte nonostante in molti casi siano stati segnalati dai parenti degni luoghi di sepoltura - come tombe di famiglia non danneggiate - all'interno dello stesso cimitero che li ospitava prima. Questo modo di operare - dice il Comitato civico 3e36 e' vissuto da tutti noi come un atto di estremo non rispetto. Tutti noi, e in particolare i piu' anziani, abbiamo sofferto, e soffriamo ancora, per i nostri defunti abbandonati in condizioni che uno Stato civile non dovrebbe consentire nemmeno in tempo di guerra. Chiediamo che sia finalmente consentito a noi familiari di restituire ai nostri defunti degna sepoltura". E "non avere avvisato, come promesso, le famiglie dei defunti, dimostra ancora una volta che l'Amministrazione comunale di Amatrice, che per troppo tempo non ha mostrato rispetto dei suoi morti, non ha alcuna sensibilita' neppure per il dolore dei cittadini ancora vivi", conclude la nota. (AGI)
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