Roma - Impediscono in extremis a un uomo di suicidarsi ma, nel farlo, rischiano di finire nel Tevere con lui. E' accaduto in pieno centro a Roma, zona san Pietro, a due poliziotti. Verso mezzanotte, una pattuglia anticrimine nota un uomo che ha scavalcato il parapetto del ponte Vittorio Emanuele II sul Lungotevere, proprio di fronte alla Basilica. Ha deciso di farla finita perchè non riesce più a vedere il figlio per colpa, dice, della moglie da cui è separato. In mano ha un foglio con le accuse rivolte ad una setta, responsabile secondo lui di influenzare le decisioni della ex. Mentre gli agenti cercano di farlo parlare per avvicinarlo con le precauzioni del caso, arrivano altre due pattuglie di rinforzo ma i tentativi di farlo calmare non sortiscono effetto: l'uomo è sempre più agitato.
Uno dei poliziotti scatta per trascinarlo in salvo ma a quel punto l'uomo si lascia andare. Ci vuole lo sforzo di tutti gli altri colleghi per evitare che due uomini che tengono l'aspirante suicida precipitino in acqua con lui. Uno dei poliziotti scavalca il parapetto mentre gli altri cercano in qualche modo di non lasciarli precipitare aggrappandosi a un braccio, o ad una cinta. Attimi di grande tensione fino a che gli agenti riescono a tirare tutti al di qua del parapetto: il turno finisce con una visita psichiatrica per l'aspirante suicida e un salto al pronto soccorso per i poliziotti usciti dall'intervento con qualche contusione. (AGI)