(AGI) - Merano (Bolzano), 11 giu. - "L'Alto Adige come Heimat di un insieme di diversita' culturali puo' essere emblema dell'ideale europeo. Anche per questo amiamo questa terra". Con questa significativa frase il presidente altoatesino Arno Kompatscher ha concluso il suo discorso che ha aperto la cerimonia per i 25 anni dal rilascio della quietanza liberatoria davanti ai presidenti della Repubblica di Italia ed Austria, Sergio Mattarella ed Alexander Van Der Bellen.
"In questo giorno di 25 anni fa, il ministro degli esteri austriaco, Alois Mock (scomparso dieci giorni fa, ndr) consegnava all'ambasciatore italiano a Vienna, Alessandro Quaroni (presente in sala) la nota che di fatto chiudeva la vertenza fra Italia e Austria riguardo alla questione altoatesina. Pochi giorni piu' tardi, il 19 giugno, la quietanza liberatoria fu consegnata alle Nazioni Unite per il via libera definitivo - ha ricordato il Landeshauptmann dal Kursaal di Merano -. L'Alto Adige si e' trasformato da povera regione alpina a terra di benessere e contribuente per l'Italia. Allo Stato l'autonomia altoatesina non costa nulla. Al contrario, tutti i servizi pubblici, sia statali che della Regione, della Provincia o dei Comuni, vengono finanziati con il gettito fiscale locale. La Provincia di Bolzano, che versa una somma annuale, e' una delle poche Regioni che versa un contributo allo Stato". Il presidente altoatesino ha concluso il proprio intervento con uno sguardo rivolto al futuro. "Strettamente legati alla nostra terra e fortemente radicati nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni - ha detto Kompatscher - possiamo e vogliamo essere aperti e costruire ponti. In quest'ottica, intendiamo intensificare ulteriormente la cooperazione transfrontaliera nel quadro dell'Euregio Tirolo - Alto Adige - Trentino. Proprio per questo con la nostra ricchezza culturale e il nostro plurilinguismo, riteniamo di essere un ponte tra lo spazio culturale ed economico italiano, austriaco e tedesco: una piccola Europa nel cuore dell'Europa". (AGI)
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