(AGI) - Torino, 24 lug. - Dopo la pensione? La valigia. Perche' di fronte alla prospettiva di assegni sempre piu' bassi, il 72% degli abruzzesi si dice disposto addirittura a trasferirsi all'estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi piu' adatti alla terza eta', senza trascurare la possibilita' di fare nuove, piacevoli esperienze. E' il quadro che emerge dall'Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare. Un abruzzese su due (50%), infatti, teme che la propria pensione non sara' sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 36% vede molta incertezza all'orizzonte. Fra i principali timori, quello di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in la' con gli anni (40%), o persino cadere in poverta' assoluta (32%), non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (22%) e dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessita' quotidiane (18%). Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico degli abitanti dell'Abruzzo sono anche le difficolta' del presente, a partire dall'instabilita' dello scenario economico (46%), dalla precarieta' del lavoro (36%) e da una generale difficolta' a risparmiare per la vecchiaia (36%). Incidono anche il rischio di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafogli anzitempo (34%) e l'incertezza del quadro normativo del momento (34%). Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti dell'Abruzzo per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Il 44% degli abruzzesi punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 50% con un fondo pensione, il 36% con un piano individuale di risparmio e il restante 14% stipulerebbe una polizza assicurativa. Cio' che conta, dicono gli abitanti dell'Abruzzo, e' pensarci per tempo, fin da giovani (38%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (26%). Se il 22% degli abruzzesi investirebbe nel mattone, per il 34% la soluzione e' tenere i soldi sul proprio conto corrente, mentre per il 20% la soluzione e' investire i propri risparmi sul mercato finanziario. Ma a chi si rivolgono gli abitanti dell'Abruzzo per farsi consigliare? Il 46% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (18%) o decidendo da se' (28%). Il 26% si affiderebbe alla propria banca, il 24% a un consulente o il 22% all'agente assicurativo, mentre per il 16% le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici. "Integrare la pensione di base con una rendita complementare e' sempre piu' una necessita' per gli italiani", afferma Marco Mazzucco, direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. "Occorre essere lungimiranti, giocare d'anticipo e quindi comprendere l'importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed e' proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l'iniziativa che abbiamo lanciato quest'anno per monitorare l'attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come i nostri connazionali stiano in effetti sviluppando una sensibilita' al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunita' disponibili". (AGI)
Red/Ett