(AGI) - Pescara, 20 giu. - E' durata circa un'ora l'audizione del funzionario della Regione Abruzzo Antonio Iovino, nell'ambito dell'indagine sull'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Sono stati gli avvocati Cristiana Valentini, Goffredo Tatozzi e Massimo Manieri, legali del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e del tecnico comunale Enrico Colangeli, a chiedere al pm Andrea Papalia di convocare Iovino. Nel corso dell'audizione e' stato trattato il tema
della mancata realizzazione, da parte della Protezione civile, della Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga (Clpv). Iovino avrebbe detto di non ricordare nulla in proposito. Sulla questione il 29 maggio scorso e' stato ascoltato anche Sabatino Belmaggio, dirigente del Servizio Prevenzione dei Rischi di Protezione civile, il quale sostanzialmente avrebbe sostenuto che non c'erano risorse per la realizzazione della carta. Valentini, Tatozzi e Manieri, nell'istanza presentata alla Procura Generale contro il rigetto della richiesta di trasferire l'inchiesta da Pescara a L'Aquila, fanno notare che Belmaggio davanti al pm aveva parlato della necessita' di una cifra tra i 10 e i 70 milioni di euro per realizzare la Clpv, "quando lui stesso ha individuato in complessivi 1.300.000 euro, nella determina poi sottoposta alla Giunta a febbraio, il costo per la realizzazione della carta". Secondo i tre avvocati, "la verita' sta nel fatto che la Regione ha voluto risparmiare sulla prevenzione". (AGI)
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