(AGI) - Pescara, 21 giu. - "Ci chiediamo, innanzitutto, come sia possibile che un' Universita' possa dare un titolo di cosi' cattivo gusto ad un convegno, denigrando totalmente il dolore di chi sotto una valanga ha perso tutto". Cosi' in una nota il portavoce del Comitato vittime di Rigopiano, Gianluca Tanda, a proposito del convegno dal titolo "Dalla grande calamita' una valanga di opportunita'", organizzato a Teramo. "Quale valanga di opportunita' - prosegue la nota - possono nascere da un disastro costruito (non una semplice calamita') come quello di Rigopiano? Forse le opportunita' che lo Stato avrebbe dovuto offrire ai figli che sono rimasti orfani dei genitori e ai genitori che sono rimasti orfani dei figli? Perche' solo adesso tutto questo interesse a parlare di valanghe, perche' solo adesso che ci troviamo qui a piangere 29 persone tutti parlano di un problema che in Abruzzo e' sempre esistito ma nessuno si e' mai preoccupato di affrontare?" "Non servono convegni in cui chi aveva la possibilita' di evitare tutto questo - afferma il portavoce del Comitato - puo' intervenire riempiendosi la bocca di belle parole per lavarsi la coscienza, disinteressandosi completamente di chi sta soffrendo e ridendo in faccia a chi semplicemente gli chiede: 'Perche' tutto questo?' Questo titolo fa tornare in mente le intercettazioni che seguirono il terremoto dell'Aquila, in cui alcuni imprenditori sorridevano alla notizia del terremoto per i benefici che avrebbero tratto dalla costruzione". (AGI)
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