(AGI) - L'Aquila, 7 ott. - "I lavoratori della Santa Croce sono ormai destinati al licenziamento". Ad affermarlo e' Franco Pescara, segretario regionale Fai-Cisl, che richiama l'azienda e la Regione Abruzzo "alle proprie responsabilita'". "Dopo molte vicissitudini, il bando del 2015, la concessione provvisoria e definitiva", spiega Pescara, "la Regione ha revocato, il 4 ottobre 2015, la concessione alla societa' Santa Croce. Ad un anno di distanza, non c'e' ancora traccia del nuovo bando, piu' e piu' volte annunciato". La Fai-Cisl sottolinea che "gli obiettivi sindacali, ovvero mantenere in forza gli attuali 75 dipendenti al momento dell'esito dell' aggiudicazione della concessione, sono definitivamente naufragati l'8 settembre scorso, con l'avvio della mobilita' da parte dell'azienda. Secondo quanto messo nero su bianco dalla societa'", sottolinea Pescara, "le motivazioni di tale decisione sono legate alla mancata autorizzazione a prelevare l'acqua per l'imbottigliamento, dalle sorgenti di Canistro. Nel frattempo, pero', si continua a lavorare. C'e' un passaggio che non si comprende: se la Regione ha negato la proroga , perche' tollera che la Santa Croce continui a imbottigliare? E se continua a imbottigliare, perche' ha avviato le procedure di licenziamento?". La Fai-Cisl manifesta "forti dubbi sul futuro dei 75 dipendenti" e chiede "un chiarimento immediato da parte della Regione, oltre all'emanazione del bando per l'imbottigliamento dell'acqua Santa Croce". "Una vertenza", conclude Pescara, "che si trascina dal 2009 tra cassa integrazione, mobilita' e contratti di solidarieta' e, al momento, senza alcuna garanzia per i lavoratori". (AGI)
Red/Ett