In un intervista al Corriere della Sera, il segretario del Pd Nicola Zingaretti dice che la mossa di Renzi “io un po’ me l’aspettavo, per l’atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo”. “Mi dispiace" aggiunge "e penso che sia un errore dividere il Pd” però, al tempo stesso, Zingaretti pensa anche che “il nostro compito sia molto chiaro: è quello di portare nel futuro il Pd. Anzi, meglio, il Pd che può ricostruire una speranza per l’Italia”.
L’uscita di Renzi comporta l’immediato ritorno nel Pd di Bersani e Speranza? Alla domanda, Zingaretti risponde che “questo tema è privo di fondamento” e che semmai “io mi auguro che tornino i milioni di elettori che abbiamo perso il 4 marzo 2018 e che stanno tornando come abbiamo visto alle ultime Europee”.
“Questa storia delle porte girevoli" seguita "da cui uno entra ed esce è quanto di più lontano dalla realtà e dal futuro del Pd”. Ora l’esigenza primaria per il segretario è “di rilanciare una radicale riforma del partito, ma per aprirci alle energie e alle idee nuove della società italiana, perché" forse questo sì, è vero "una eccessiva cristallizzazione, una degenerazione correntizia contro la quale combatto da sempre, rischiano di isolarci dal Paese” afferma.
“Stagione nuova”, dunque. Che, rispetto al partito che ha trovato, “deve mettere in soffitta il criterio della fedeltà e rimettere al centro il merito, la lealtà e soprattutto una nuova democrazia interna” dice Zingaretti al quotidiano di via Solferino. L’unico modo attraverso il quale “si può coinvolgere una nuova generazione che riprenda a guardare a noi con interesse” afferma.
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Zingaretti si augura poi che l’addio di Renzi non destabilizzerà l’esecutivo, anche se tuttavia avverte “un rischio, perché con una nuova sigla politica cambia il quadro di governo e io mi appello al senso di responsabilità di tutti” perché “dobbiamo, nel comune programma di governo ma anche nella società" è il suo imperativo categorico "rafforzare uno spirito di comunità nei confronti dei 5 Stelle, e questo spirito noi dovremo provare a costruirlo con tutte le forze della maggioranza con contenuti chiari e spirito aperto”.
Come poi il Pd possa essere una speranza per l’Italia, Zingaretti lo vede attraverso l’azione di governo realizzando “con i fatti quella svolta annunciata che l’Italia si aspettava” e riaccendendo “l’economia italiana, per promuovere davvero la rivoluzione verde nel Paese, tornare a creare lavoro, lottare contro le diseguaglianze, investire per innovare nelle imprese, nelle infrastrutture, e nella conoscenza e semplificare l’Italia per intercettare davvero il grande consenso delle destre” e poi “non commettere l’errore drammatico di chiuderci solamente nella dimensione del governo” ma tornare nella società.
Sulle alleanze con i 5Stelle alle prossime Regionali, Zingaretti dichiara inoltre che “non dobbiamo catapultare nei territori formule politiche che potrebbero anche provocare crisi di rigetto, però dobbiamo provare, territorio per territorio, a vedere se si riesce a fare una sintesi tra partiti diversi, come eravamo noi e i 5Stelle fino a poche settimane fa” per “maturare un processo politico di confronto, di dialogo e di avvicinamento che porti a dei risultati molto concreti” auspica il segretario del Pd.