L'immagine più nota è quella dello streaming con Pierluigi Bersani, all'indomani delle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013. Vito Crimi era allora capogruppo dei senatori M5s e con la collega della Camera, Roberta Lombardi affrontò il segretario del Pd e candidato premier per la formazione del nuovo governo. Ma non ci fu nulla da fare. M5s, appena entrato in parlamento, voleva camminare da solo.
Finito il suo mandato da presidente dei senatori - allora il regolamento del Movimento prevedeva una rotazione di tre mesi - Crimi ha proseguito il suo impegno, non solo come eletto, ma anche con incarichi di rilievo all'interno di M5s.
Prima probiviro, ora membro più anziano del comitato dei garanti, da oggi reggente designato da Di Maio della creatura voluta da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Rieletto nel 2018 Crimi, palermitano di origine ma bresciano di adozione, il 12 giugno diventa Sottosegretario alla presidenza del Consiglio del primo governo Conte.
Due le deleghe importanti affidategli: quella all'editoria - nota la sua battaglia sui fondi a radio Radicale - e quella alla ricostruzione post terremoto. Proprio sulla ricostruzione Crimi ha battuto tutti i territori coinvolti nel sisma impegnandosi su tempi e fondi da stanziare.
Dal 13 settembre del 2018 è viceministro all'interno del governo Conte II. Bersani oggi non è più nel Pd, ma il M5s, dopo la crisi agostana voluta da Salvini, porta avanti un programma che vede nei Dem e negli ex Pd i principali sostenitori.