AGI -
Le frasi di Silvio Berlusconi sul presidente ucraino Zelensky, dette subito dopo aver votato a Milano per le Regionali e pochi giorni dall’incontro tra la premier Meloni e il presidente ucraino Zelensky a Bruxelles, accendono le scontro tra i partiti.
Il Pd e il Terzo polo vanno all'attacco dell'ex premier e del governo Meloni mentre Forza Italia fa quadrato intorno al Cavaliere. Fonti vicine a Palazzo Chigi ribadiscono la politica estera del governo e il sostegno a Kiev. Lega e M5s restano in silenzio.
Il Cavaliere non ha usato mezzi termini conversando con i cronisti fuori dal seggio: "A parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore".
A pochi giorni dall'incontro, a Bruxelles, tra la premier Meloni e il presidente ucraino, il Cavaliere suggerisce: nel conflitto russo-ucraino "per arrivare alla pace penserei che il presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli che è a sua disposizione dopo la fine della guerra con un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina. Un piano Marshall dai 6 ai 9mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu (Zelensky, ndr) domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare a un cessate il fuoco".
Parole che fanno insorgere una parte dell'opposizione. La presidente dei senatori democratici, Simona Malpezzi, si rivolge alla premier: "Giorgia Meloni è d'accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Ue".
Netto anche il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda: "Berlusconi ricomincia con i suoi vaneggiamenti putiniani, in totale contrasto con Ue, il governo di cui fa parte e il ministro degli Esteri che è anche espressione del suo partito. Pessimo".
Proprio il titolare della Farnesina ribadisce: "Forza Italia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'Ucraina, dalla parte dell'Europa, della NATO e dell'Occidente. In tutte le sedi - assicura Antonio Tajani - continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma".
Per la capogruppo degli azzurri al Senato, Licia Ronzulli, "il presidente Berlusconi ha espresso chiaramente la sua preoccupazione per una guerra che si sta combattendo da troppo tempo e sta stremando un intero popolo. Evitare l'inasprimento del conflitto e cercare di riportare la pace è un dovere di tutti" spiega. Le fa eco il capogruppo alla Camera di FI, Alessandro Cattaneo: "Berlusconi lavora da sempre per la pace".
Palazzo Chigi ribadisce la linea più volte sottolineata dalla premier Meloni: "Il sostegno all'Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l'esecutivo" sottolineano fonti vicine al governo. M5s e Lega preferiscono invece non commentare. Un silenzio che non è rimasto inosservato.