I soldi dell’Europa non li vogliamo: La Lega accoglie con atteggiamento men che tiepido l’idea di Bruxelles di indennizzare i paesi dell’Unione che si troveranno a dover accogliere i migranti. Nonostante Giuseppe Conte usi toni più conciliatori.
“Non è mai stata fatta una questione di soldi”, ha commentato il premier che, nonostante abbia ammesso di non aver ancora “studiato” la proposta della Commissione europea ha sottolineato che “ci sono cose interessanti che vengono incontro a quello che avevo richiesto a Juncker e Tusk”.
“La solidarietà europea non ha un prezzo – ha continuato -, non è una logica corretta ridurre tutto allo schema 'ce ne occupiamo noi- ci date soldi' o 'se ne occupa uno Stato singolo- si prende i soldi', con gli altri totalmente indifferenti a quello che succede".
La proposta della Commissione europea punta a definire il concetto di 'centri controllati' e a fornire misure a breve termine "per migliorare il trattamento dei migranti sbarcati nell'UE e dando un primo schema della possibile via da seguire per l'istituzione degli accordi con paesi terzi sugli sbarchi". I due concetti, secondo Bruxelles, "dovrebbero contribuire a garantire una responsabilità regionale veramente condivisa nel rispondere a complesse sfide migratorie".
"Un'elemosina"
Un'offerta, quella di Bruxelles, comunque bocciata seduta stante dal ministro degli Interni, Matteo Salvini: “Non abbiamo bisogno di elemosina, anche perché nel corso del tempo ogni richiedente asilo costa agli italiani tra i 40 e i 50 mila euro. L'elemosina Bruxelles la può tenere per lei, noi vogliamo chiudere i flussi". Il vicepremier è anche tornato sulle polemiche riguardo al naufragio al largo della Libia (nel quale sono morti una donna e un bambino ed è stata salvata la camerunense Josefa, ndr) elogiando il lavoro della Guardia costiera libica: "Dire che la guardia costiera libica abbia fatto scientemente morire delle persone e' una follia. Onore alla guardia costiera libica, disonore a chi aiuta gli scafisti".
"Leggi troppo deboli"
Salvini inoltre approfitta dell’arresto del presunto violentatore di una ragazza a Reggio Emilia (un uomo di 26 anni di nazionalità ucraina e riochiedente asilo) per ribadire la linea dura nei confronti degli immigrati irregolari. “Per la sinistra la nostra linea sarebbe 'troppo dura'. Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall'Italia i clandestini delinquenti – scrive su Fb il leader della Lega - via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!". Rincara la dose il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, che attacca: "La sinistra al posto di sbraitare sull'accoglienza dia una risposta davanti al dolore di questa ragazza a Reggio Emilia e di fronte allo sgomento per questa bimba di nove anni a Piacenza".
Trenta sbarca a Tripoli
Intanto oggi la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, si è recata con una visita lampo a Tripoli dove ha incontrato il premier Fayez Al Serraj per parlare della situazione migranti. “Apprezziamo il lavoro dell’Italia e il vostro sostegno al fine di una partnership strategica, politica e di sicurezza tra Italia e Libia” ha detto al-Sarraj, nel corso di un colloquio durato circa un'ora e mezza. “Nessuno più di noi capisce le vostre difficoltà - ha detto la ministra -. Sappiamo che una di queste è la questione migranti, problema che condividiamo e che bisogna risolvere. I flussi non controllati sono un fattore di destabilizzazione dell’Italia e della stessa Libia. Dobbiamo unirci per risolvere insieme questo problema”. Trenta ha aggiunto che “questo governo (italiano, ndr) ha deciso di fare tutto il possibile tra tutti i suoi ministeri, il mio, ma anche gli Interni, i Trasporti. Di fronte a voi avete una squadra disponibile ad aiutarvi e a lavorare con voi”.