Si avvicinano le delicate elezioni nelle province autonome di Trento e Bolzano e la tensione sale anche per l’attentato dimostrativo davanti alla sede della Lega ad Ala, località del Trentino meridionale a poche ore dal previsto comizio del leader del Carroccio. Ad esplodere un ordigno rudimentale, una bomba carta. La vetrina della sede è andata in frantumi. Davanti alla sede è stata tracciata sul pavimento la scritta “Ancora fischia il vento”. Non si registrano danni a persone.
“Più che anarchici, cretini”
Lo stesso Salvini ha scelto toni distaccati nel commentare la vicenda: "Spero che passino un po’ di tempo in galera, a me piace chi ha le idee diverse dalle mie ma che le esprime rispettosamente; ma chi muove le mani, prende a calci o tira bombe, non è un anarchico ma un cretino, un delinquente che deve passare qualche giorno in galera soprattutto perché ha disturbato la gente tranquilla di Ala che voleva dormire". Ma poi non ha evitato la polemica: "Dal nostro punto di vista un Trentino più tranquillo passa anche attraverso la chiusura di alcuni centri sociali che portano poco allo sviluppo della realtà".
Altro l’interesse del ministro dell’interno, che punta per la campagna elettorale per le provinciali del 21 ottobresui temi a lui più cari: manovra, legge Fornero, l’Europa. Prima però, forse per associazione d’idee, torna a proporre la leva obbligatoria. "La leva obbligatoria non è nel contratto di governo, non voglio obbligare nessuno, ma 8 mesi, non un anno come era prima, di servizio di soccorso e protezione civile raddrizzerebbero le orecchie a qualche cretino", rimugina.
“Salute!”
La prima stoccata è per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, reo di aver detto a “Le Monde” che “l’Italia non mantiene la parola data”. Lui, che in passato lo aveva pesantemente apostrofato con riferimenti alcolemici, oggi ribatte: "Tutelare il made in Italy e i nostri agricoltori è un dovere e vi dò la mia parola che non firmeremo nessun accordo commerciale che danneggi l’agricoltura italiana", "Alla vostra (e a Juncker)!".
I nodi della manovra
“Nella manovra economica deve essere smontata la legge Fornero e quindi bisogna ridare le pensioni agli italiani”, ribadisca Salvini, “lunedì si partirà con il decreto fiscale”. Sul quale prosegue intanto la trattativa tra M5s e Lega. Da una parte i pentastellati dicono no a un'operazione che potrebbe configurarsi come un vero e proprio condono, dall'altra il partito di Matteo Salvini che prende tempo ma tira diritto con l'intento di portare a casa un provvedimento che sia coerente con quanto promesso all'elettorato.
Secondo quanto si apprende da fonti governative, l'obiettivo resta quello di approvare tutto nella riunione prevista lunedì alle 18 anche se decisivo sarà il vertice politico che si terrà la mattina a Palazzo Chigi per riuscire a trovare la quadra sulla pace fiscale, cavallo di battaglia della Lega. Il nodo resta la soglia di debito da fissare entro la quale il contribuente potrebbe accedere alla sanatoria: il punto di caduta potrebbe essere 200.000 euro.
“Alitalia? Deve restare italiana, non possiamo perderla a favore degli stranieri”, prosegue il ministro dell’interno. Che riguardo al caso Cucchi insiste nel sottolineare che lui ha già invitato la famiglia al Quirinale (invito al momento declinato). “Chiunque venga arrestato deve essere processato rispettando la legge e non in altri modi”. Comunque “giù il cappello” di fronte alle forze dell’ordine. Così come, nel momento in cui si viene a sapere che gli immigrati di Riace saranno spostati altrove, il leader leghista rivendica la flessione nel numero degli sbarchi: “A furia di mandarli indietro si sono stufati di arrivare”.