Balotelli polemizza con lui per la sua militanza più che ventennale nella Lega, allora ancora "Nord". E sui social network si sprecano le ironie (queste sì decisamente razziste) di chi lo considera uno "zio Tom", un "bravo negro" che segue senza discutere gli ordini del 'badrone' bianco. In realtà Toni Iwobi, primo senatore nero della storia d'Italia, è stato parte attiva del successo elettorale del Carroccio. La linea dura contro gli immigrati clandestini e la drastica distinzione tra costoro e i regolari sono infatti anche frutto del lavoro svolto da Iwobi negli ultimi tre anni, ovvero da quando Matteo Salvini, nel 2015, ha deciso di affidargli la guida del dipartimento Sicurezza e Immigrazione.
A sottolinearlo è il Guardian, solo una tra le varie testate straniere che - si legge sul Giornale - hanno contattato il neo senatore, incuriositi dalla sua appartenenza a un partito che ha tra i suoi slogan "Stop Invasione". Uno slogan che Iwobi fa proprio, affermando che gli immigrati dovrebbero giungere in Italia legalmente proprio come fece lui, che arrivò nel Paese quarant'anni fa con un visto da studente e poi scelse di restare dopo aver incontrato "i due più grandi amori della sua vita", sua moglie e la Lega. "Allora", spiega, "per venire qua serviva un visto. Il mio partito sta combattendo per ripristinare l'immigrazione legale".
"Nessuno al mondo può impedire alla gente di migrare"
"Tutti coloro che scappano da un Paese per via di conflitti e guerre deve essere ospitato", afferma Iwobi, "ma tutti quelli che lasciano il loro Paese per la ragione sbagliata e viaggiano verso altre nazioni nel modo sbagliato devono essere fermati. L'immigrazione non dovrebbe costare migliaia di morti in mare, né dovrebbe costare un centesimo al Paese ospitante". "Voglio sottolineare che la Lega non è contro l'immigrazione in quanto tale", ha aggiunto, "nessuno al mondo può impedire alle persone di spostarsi. Ma siamo contro l'immigrazione illegale".
Il Guardian ricorda poi gli obiettivi della Lega in tema di immigrazione: "Rendere più semplice deportare i migranti presenti illegalmente nel Paese, respingere coloro che arrivano senza documenti sui barconi delle Ong e sviluppare progetti di cooperazione economica paneuropei per fermare gli arrivi". "Salvini nominandomi come responsabile dell'immigrazione ha mostrato di sapere esattamente cosa sta facendo", chiosa Iwobi, che ha respinto ancora una volta le accuse di razzismo rivolte alla Lega e ha invitato gli immigrati soggetti di recenti ad attacchi xenofobi a "stare calmi". "Le nostre politiche hanno l'obiettivo di portare pace e ordine nella nazione", ha concluso.