Si riaccende il dibattito sulla Tav Torino-Lione in attesa di conoscere l'esito dell'analisi costi-benefici voluta dal governo. Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ribadisce la necessità di una decisione rapida da parte del governo "che ora non ha più alibi, i dati tecnici ci sono, li completi e poi dica un sì o un no".
Il ritorno delle madamin
In caso di parere negativo, Chiamparino si è detto pronto "a chiedere al Consiglio regionale di indire con apposita legge un referendum consultivo al quale, se riterranno, i colleghi di Veneto, Lombardia, Valle d'Aosta e Liguria potranno unirsi in modo da avere una grande giornata in cui tutto il Nord Italia si pronunci con un si o un no alla decisione eventuale del governo di bloccare la Tav".
Intanto, a Torino si prepara a un ritorno in piazza per ribadire il Sì all'opera: l'appuntamento è per sabato prossimo, sempre in piazza Castello. Ad organizzarlo ancora una volta le sette 'madamin' torinesi del Comitato 'Sì Torino va avanti', l'ex sottosegretario Mino Giachino di 'Silavoro' e promotore di una petizione on line che ha superato le 108mila adesioni e 'Osservatorio 21'.a
"Quella di sabato - hanno spiegato gli organizzatori- sarà una manifestazione apartitica. Sarà una mobilitazione lampo, non torniamo certo in piazza per farci contare". La Lega, da sempre favorevole all'opera, ha fatto sapere che ci sarà. E ci saranno amministratori e sindaci "da tutte le regioni del Nord e perfino dalle Marche". In piazza anche cittadini della Val di Susa con lo striscione 'la Valsusa dice sì' "per uscire dal preconcetto che in Val Susa sono tutti no tav".
Dalla piazza si chiederà al governo di decidere "in fretta, molto in fretta" e gli organizzatori sono convinti che la voce della piazza si farà sentire: "Non ci sarà bisogno del referendum, si vedrà sabato quanta mobilitazione ci sarà. Sarà quella la voce del territorio".
Salvini accarezza l’idea del referendum
Da parte sua Matteo Salvini ribadisce riferendosi ai futuri esiti dell’analisi costi-benefici: “Se è sì, si va. Se è no, o è molto ben motivato o chiediamo un parere agli italiani”. Insomma; referendum e non se ne parli più.
La risposta di Toninelli
"Nessun giallo, nessun mistero, nessuna melina e nessun timore" di mostrare i risultati di una analisi sul Tav che il ministero dei Trasporti ha fortemente voluto, "in nome della trasparenza e della responsabilità circa le decisioni di spesa sulle grandi opere". Lo scrive su Facebook il ministro ai Trasporti Danilo Toninelli, sottolineando la disponibilità a pubblicare in tutta la documentazione e assicurando che nessuna decisione sarà presa sulla base di "mere valutazioni personali o tantomeno ideologiche".
Quella di Di Maio e di Grillo
Il ministro del lavoro, da Roma, risponde così: “I referendum li chiedono i cittadini. Se li chiedono..., assolutamente". Ma decide di intervenire anche un rivitalizzato Beppe Grillo, reduce di una svolta radicale sul tema, altrettanto scottante, dei vaccini. Non a caso il comico prima afferma dal suo blog: "La Tav... abbiamo messo un gruppo di esperti che hanno affrontato con rigore e metodo scientifico la questione Tav in termini di costi e benefici per i cittadini. Loro ci diranno se costruirla comporta dei vantaggi o meno, la decisione resterà comunque politica. E da qui non si scappa, sembrava impossibile fosse necessario ribadirlo".
"Terrapiattista sarà lei!"
E poi prosegue, a volersi togliere un sassolino dalla scarpa: "Davvero io posso essere No-Vax? Per credere seriamente ad una cosa del genere bisogna avere un tipo di mentalità da terrapiattista. La scienza, fra le cose umane del mondo, è il luogo in cui il dubbio ha maggiore probabilità di sopravvivenza. Obbligare o meno le persone a vaccinarsi in massa è una questione politica, come gli stessi Burioni e Silvestri hanno confermato sui media".