Sciolto, dopo quattro mesi, il nodo Consob, la stabilità del governo rimane appesa ai dossier Tav e Diciotti. Risolta l'impasse sulla presidenza della Commissione nazionale per le società e la Borsa con il 'trasloco' di Paolo Savona dal governo e l'interim agli Affari europei che andrà a Giuseppe Conte, è stallo sui due temi più spinosi che dividono i due partiti di maggioranza M5s e Lega. Sul fronte Tav, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha reso noto di aver consegnato all'ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, il rapporto costi-benefici commissionato dal governo.
Le posizioni - favorevole la Lega, contrario M5s - rimangono distanti. L'obiettivo è quello di trovare un compromesso ma, secondo fonti parlamentari di entrambi i partiti, non vi sarebbero al momento spiragli di mediazione in vista. Dalla Lega fanno sapere di non aver visto il dossier presentato al diplomatico francese, e non mancano "stupore e anche disagio" per questa circostanza. Il presidente della commissione Trasporti della Camera, Alessandro Morelli, chiede nuovamente che il consulente Marco Ponti sia sentito in audizione (dopo un primo rifiuto incassato dal ministero).
In arrivo la memoria difensiva di Salvini
Stallo anche sul fronte Diciotti. Matteo Salvini ha fatto sapere che farà pervenire la sua memoria difensiva giovedì mattina alla Giunta per le elezioni e immunità del Senato, che dovrà decidere se accogliere o respingere la richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei ministri nei suoi confronti per il sequestro aggravato dei 177 migranti della Diciotti. I 5 stelle, che in passato hanno sempre votato 'sì' alle autorizzazioni a procedere, non avrebbero ancora deciso come esprimersi in giunta e, successivamente, in Aula. Ma nella Lega sarebbe stata accolta come un segnale positivo la dichiarazione del senatore M5s Mario Giarrusso, il quale ha annunciato che il movimento attende la memoria di Salvini e che la esaminerà con Di Maio prima di prendere una decisione.
Il timore dei leghisti, esplicitato da Salvini anche nei giorni scorsi, è che vi possa essere un tentativo di legare con un 'do ut des' i dossier Tav e Diciotti. Malgrado nei giorni scorsi vi siano stati alcuni contatti, non vi sono stati chiarimenti oggi nel corso del Consiglio dei ministri lampo che ha deliberato la proposta di nomina di Savona, anche perché Luigi Di Maio era assente, a Parigi con Alessandro Di Battista per incontrare il leader dei 'gilet gialli'.
"Gli insulti non aiutano", dice il leader leghista
"Se si pensa che si metta sul mercato una grande opera e un processo non ha capito niente", ha scandito Salvini, in Toscana per consegnare un bene confiscato alla mafia. "Chi la pensa così non ha capito niente né di me ne' del governo. E andrebbe curato". La sorte del governo non è "per nulla" legata al caso Diciotti, ha insistito. "Il governo - ha garantito il ministro - va avanti, abbiamo tante cose da fare. Il problema non è Salvini". "I dossier aperti dai cinque stelle li chiuderemo positivamente come abbiamo fatto negli ultimi otto mesi", ha poi concluso, aggiungendo una 'stoccata' all'alleato 5 stelle: "L'unica cosa che per me non aiuta sono gli insulti. Le supercazzole e i rompicoglioni li lasciamo ad 'Amici miei', che erano il massimo".