Sulla Tav "non c'è da aprire la crisi, è già aperta". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni (molto vicino al vicepremier Luigi Di Maio), usa toni tranchant durante la presentazione alla Camera del libro dell'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. La prima replica leghista arriva, ironica, dal presidente della commissione Finanze del Senato, Alberto Bagnai: "Sono sempre ultimo a sapere le cose. Non è una crisi del settimo anno ma credo che ci saranno anche al settimo o forse anche al decimo anno, qualcuno se ne occuperà". Quel che è certo è che sulla Torino-Lione si sta consumando lo scontro più duro dalla nascita del governo gialloverde.
“Nessuna crisi di governo e nessuna nostalgia del passato", assicura Matteo Salvini, "lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all’Italia, col buonsenso si risolve tutto”. Il governo e la sua tenuta sono una cosa seria, stiamo parlando del Paese. Io voglio solo che si rispetti il contratto e non si faccia cadere il governo, questo è buon senso: pensare che c'è ancora molto da fare", ha replicato Luigi Di Maio. "Adesso vedrete, presto conoscerete le mie determinazioni al riguardo: non anticipo nulla. Dobbiamo lavorare, l'Italia vuole che lavoriamo, non vuole che ci fermiamo a fare dialettica", è invece la dichiarazione del premier Giuseppe Conte a margine del festival di Limes.
La sfida di Salvini
A far esplodere le tensioni nel governo erano state le dichiarazioni rilasciate ieri da Salvini nello studio di "Diritto e Rovescio", la nuova trasmissione su Rete 4 di Paolo Del Debbio. "È disposto a provocare la crisi di governo sulla Tav?", la domanda del conduttore. "Se qualcuno mi dice che non servono i treni, anch'io vado fino in fondo" è la replica del vicepremier. Pur premettendo che "farà di tutto perché il governo non cada", il ministro dell'Interno ha lanciato così una sfida aperta a Luigi Di Maio: "Siamo in due a dire di 'no', vediamo chi ha la testa più dura. Sono abituato ad andare fino in fondo. Voglio un'Italia che va avanti".
Poche ore prima, in conferenza stampa, il presidente del Consiglio aveva ammesso lo stallo sulla Torino-Lione e, pur proponendosi nei consueti panni del mediatore, aveva spostato la bilancia a favore di Di Maio, dicendosi personalmente contrario alla realizzazione dell'infrastruttura. Questo deve essere stato troppo per Salvini, che, oltre ai sondaggi, ha ora dalla sua anche un documento Ue, rivelato dal Tg La7, che elenca i benefici dell'infrastruttura e ha una curiosa particolarità: e cofirmato dalla Trt Trasporti e Infrastrutture, cioè la società di consulenza presieduta da Marco Guido Ponti, lo stesso ingegnere alla guida del team che ha prodotto, per conto del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, la contestata analisi-costi benefici che boccia l'infrastruttura.
Di Maio "sbalordito": "Un atteggiamento irresponsabile"
"Se Salvini minaccia la crisi, se ne assumerà le responsabilità", era stata la replica stizzita del ministro del Lavoro, che oggi è tornato sull'argomento con una conferenza stampa convocata, parrebbe, all'insaputa di Salvini. “Sono davvero sbalordito da questa minaccia di crisi di governo che viene da Salvini”, ha detto il vicepremier M5s. “Il movimento cinque stelle è compatto. Questo è un momento in cui ci sono milioni di italiani che aspettano di essere risarciti perché truffato dalle banche, ed altri attendono il reddito di cittadinanza. E Salvini minaccia una crisi di governo? Mi pare un atteggiamento irresponsabile“.
Aggiunge Di Maio: "Cosa poteva accadere se avessi messo in discussione la legittima difesa che non ho fatto e non farò, o il decreto sicurezza e altri provvedimenti che allora quando abbiamo scritto questo bellissimo atto di governo sono entrati in quota Lega? Vi sareste arrabbiati ed è per questo che c'è un certo disappunto nel movimento, perché ci siamo battuti per mettere nel contratto questo". La questione Tav, ha concluso, "è politica, non tecnica. Se c'è un accordo si fa tutto".