Come i social hanno commentato il "caso Casellati"
ROBERTO SILVINO / NURPHOTO - Maria Elisabetta Alberti Casellati
Grazie al voto decisivo del Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, Elisabetta Casellati, lunedì la Giunta per le Immunità dovrà decidere se Matteo Salvini sarà sottoposto a Processo per rispondere all’accusa di sequestro di persone dei 131 immigrati a bordo della nave Gregoretti.Una decisione molto controversa perché il voto della Giunta (20 gennaio) anticipa di pochi giorni le elezioni regionali in Emilia Romagna (26 gennaio).
Il presidente del Senato si è schierato a favore della proposta della Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma in molti non sono d’accordo in quanto, a loro giudizio, si regalerebbe a Salvini un’arma elettorale di propaganda. Una convocazione illegittima, secondo gli esponenti del Partito democratico, e una procedura irrituale (sebbene non vietata dai regolamenti).
Sui social è bagarre, sebbene i volumi di conversazioni non siano ancora altissimi, considerando che la decisione è stata presa poche ore fa: 2 mila conversazioni e 5 mila condivisioni. Inevitabile anche i riferimenti a Carola Rackete dopo che la Corte di Cassazione ha confermato l’illegittimità del suo arresto.
#CarolaRackete ha salvato degli esseri umani, #Salvini no, anzi ha messo in condizione di pericolo delle persone fragili e in difficoltà. Carola Rackete ha onorato i principi e i valori di umanità e solidarietà, Salvini ha disonorato le Istituzioni della Repubblica. #migranti pic.twitter.com/dYLStsFhd0
— nicola fratoianni (@NFratoianni) January 17, 2020
Gregoretti, solidarietà a Casellati, alla sinistra piacciono solo rappresentanti istituzioni faziosi e schierati https://t.co/uT9cZZbVkJ pic.twitter.com/D7v8FVU8xw
— Fratelli d'Italia (@FratellidItaIia) January 18, 2020
Leggo con sgomento e indignazione le dichiarazioni di #Casellati dopo il suo grave voto in #Giunta Regolamento #Senato. Dalla prima Presidente donna mi sarei aspettata imparzialità, saggezza, rispetto per le istituzioni: dove pensa di arrivare strumentalizzandole in modo fazioso?
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) January 17, 2020
In queste ore assistiamo a una curiosa inversione di tendenza sui social, solitamente popolati di contenuti di esponenti del centro-destra e da numerose condivisioni dei loro simpatizzanti e militanti: dall’analisi delle emozioni di registra un fortissimo disappunto e rabbia per il voto di Elisabetta Casellati, con una sentiment negativa al 90%; raramente nelle nostre analisi abbiamo osservato valori così netti e tanta indignazione nelle conversazioni, anche su temi fortemente conflittuali. L’audience si aspetta maggiore imparzialità super partes da parte di una carica dello Stato così prestigiosa e importante.
Tuttavia non c’è stupore, il voto di Casellati si inserisce, secondo molti commenti, in una disciplina di partito e Silvio Berlusconi ne sarebbe il suggeritore, pensando al rafforzamento dell’alleanza di centro-destra.
Il 5 aprile del 2011, 289 deputati di Pdl e Lega votarono che “Ruby Rubacuori” era la nipote di Mubarak. Tra loro c’era l’attuale Presidente del Senato, Maria Elisabetta #Casellati. Non capisco cosa vi stupisca nel vederla oggi piegare la sua carica agli interessi della sua parte
— Fabio Salamida (@SalamidaFabio) January 17, 2020
dov'è la novità ? La casellati è sempre stata una berlusconiana di ferro...
— giorgio pantaleoni (@giorgiopantaleo) January 18, 2020
Ha votato in parlamento per ruby ed oggi è presidente del Senato.
— alberto orselli (@albertoorselli) January 18, 2020
Ma come è possibile
perché ve la prendete con la #Casellati. Si sa che è una persona che vota con giudizio.
— Annina (@anninavigneto) January 18, 2020
Non votò infatti per Ruby nipote di Mubarak?#SuperPartes
Nelle conversazioni rientra anche Carola Rackete e in tanti ribadiscono che non andava arrestata. È proprio l’account di Matteo Salvini il più menzionato per ingaggiare conversazioni mentre il Movimento 5 Stelle sull’intera vicenda è praticamente irrilevante e fino ad ora resta ignorato dall’audience.
Per adesso le conversazioni si sono concentrate nei grandi centri urbani: la geo-localizzazione dei post infatti è su Palermo, Firenze, Roma e Milano. Evidentemente un tema che ancora non ha coinvolto e appassionato la gran parte dell’opinione pubblica, nonostante riguardi i migranti e i porti chiusi