È scontro aperto nel governo sul destino dei 15 migranti che il presidente del Consiglio sarebbe pronto ad accogliere in Italia malgrado la ferma contrarietà del suo vice premier e ministro dell'Interno. Il tema divide i principali azionisti della maggioranza, M5s e Lega, da venerdì e, nella prima occasione di incontro, nel corso della riunione del consiglio dei ministri che si è tenuta ieri sera per predisporre un intervento del governo su Carige non sarebbe stato neanche accennato, tanto le divisioni sono nette tra i due partiti.
Lacerazioni che sono maturate ed esplose oggi in un botta e risposta inedito e molto netto tra Giuseppe Conte e il suo vice Matteo Salvini, quando poco dopo le 19 è stata diffusa l'intervista del presidente del Consiglio a 'Porta a Porta'. Conte ha confermato che l'Unione europea sta sollecitando Malta a fare sbarcare i migranti a bordo di Sea Watch 3 e Sea Eye e ribadito la sua disponibilità ad accoglierli. "Non ha più senso tenere in mare quelle persone. C'è un limite oltre il quale non si può andare", ha affermato il premier. "Salvini esprime una linea condivisa dal governo. È una persona ragionevole ma se marchiamo nel segno dell'eccezionalità un intervento di questo tipo non credo che la politica del governo possa essere tacciata di incoerenza", ha insistito Conte.
Salvini non vuole nessun "cedimento"
Tempo dieci minuti e dallo staff di Salvini è arrivato l'annuncio che il titolare del Viminale avrebbe fatto presto una diretta Facebook. Durante il live, il ministro è stato tranchant. "Non cambierò mai idea", ha scandito. "Chi ha veramente ha a cuore il futuro di migliaia di africani deve evitare che qualsiasi barcone arrivi in Italia". "Non ci sarà mai l'ok mio e di alcun ministro della Lega, anche se mi si dice è in via eccezionale", ha aggiunto, con riferimento diretto a quanto detto da Conte.
"Un cedimento oggi da parte di chiunque significherebbe riaprire le porte al traffico di essere umani gestito dai mafiosi e dagli scafisti - ha aggiunto -. Non cambierò mai idea. Chi vuole salvare vite deve bloccare gli scafisti. Chi vuole aiutare l'Africa a diventare uno splendido continente, da cui non scappare ma fermarsi a vivere e lavorare, deve bloccare gli scafisti e le navi che non rispettano le regole e battono bandiere straniere. Questo non avverà mai con il consenso mio e degli italiani. E se qualcuno, anche all'interno del governo, accetterà di cedere alle imposizioni di scafisti, trafficanti e Ong non farà un buon servizio né a quelle donne e quei bambini, né' all'Italia, né al continente africano: Poi ognuno si prende le responsabilità delle sue scelte". A Salvini ha poi ribattuto Conte dagli studi di Bruno Vespa. Se il ministro non dichiara sicuro alcun porto, "vorrà dire che non li faremo sbarcare, li andrò a prendere con l'aereo e li riporterò".
Il fronte del reddito di cittadinanza
I leghisti hanno poi aperto un altro fronte riguardo al reddito di cittadinanza, misura bandiera dei 5 stelle. Gli ex 'lumbard' lamentano che la misura, presentata nel pre consiglio che si è tenuto stasera, in vista del cdm in programma giovedì, non contiene le risorse promesse dal vice premier pentastellato Luigi Di Maio e destinate ai disabili. "Io conto che sia contenuto tutto quello che era previsto" nel pacchetto reddito di cittadinanza, come "il sostegno ai disabili", ha auspicato Salvini. "Io darò il mio ok" alla misura, ha proseguito, "a patto che ci siano il sostegno a tutti gli ultimi".
Ancora più esplicito il ministro per la Famiglia e la Disabilità, Lorenzo Fontana: senza un cambio di linea, il Carroccio farà mancare i suoi voti. "La Lega non voterà il reddito di cittadinanza se non ci sarà attenzione per i disabili? Mi faccia tornare al lavoro: nel reddito di cittadinanza c'è già un'attenzione ai disabili, ma se ci sono suggerimenti li analizzeremo, ci metteremo intorno a un tavolo e anche questa volta risolveremo la situazione", ha poi replicato Conte.