La scorta a Liliana Segre continua a scuotere il mondo politico con il Capo dello Stato e il governo che sono tornati a denunciare i rigurgiti di odio nel Paese. Per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "se è necessario a una signora anziana che non ha mai fatto male alcuno ma che il male lo ha subito da bambina in modo crudele come Liliana Segre di avere una scorta, vuol dire che questi interrogativi dei bambini, che chiedono solidarietà invece di odio, non sono astratti o retorici, ma molto concreti".
"Dobbiamo essere preoccupati perché è un momento in cui vedo rigurgiti che non avrei mai voluto vedere, e sembra davvero incredibile che ci sia ancora questo problema", ha affermato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, da Napoli. "Ci sarà la massima attenzione alla senatrice a cui ho manifestato la massima solidarietà e ci sono norme che vietano questi comportamenti", ha assicurato la titolare del Viminale.
A Liliana Segre "dovremmo chiedere scusa come Stato", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha definito "una sconfitta per tutte le istituzioni" la necessità di doverle dare una scorta.
"Certamente non mi aspettavo la scorta, poi essendo una vecchietta...Io non l'ho mai chiesta e non pensavo mai che l'avrei avuta", ha spiegato l'89enne senatrice a vita in un'intervista a Rainews24 che sulle voci di una sua rinuncia a presiedere la commissione contro l'odio istituita con il voto del Senato ha precisato: "Vedremo quale sarà il mio ruolo". "Io non ho voluto la Commissione contro l'antisemitismo ma assolutamente contro l'odio e come tale vorrei fosse programmata. C'è un'atmosfera di odio, odio è una parola orribile", ha insistito.
Intanto si moltiplica il numero dei comuni che ha deciso di assegnare la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita, superstite della Shoah. Tra questi c'è anche Pescara dove si è schierato a favore anche Fratelli d'Italia che ha espresso alla Segre "massimo rispetto e sostegno" e ha ricordato di aver già votato a favore di un'analoga iniziativa del comune di Vasto, sempre in Abruzzo.
La leader nazionale di FdI, Giorgia Meloni, ha poi polemizzato con M5s e Di Maio che avevano rimproverato al centrodestra l'astensione sulla commissione: "Di Maio parla di cose che non sa e non capisce, come spesso gli accade. Il centrodestra si è astenuto perche' la mozione è uno strumento molto debole di contrasto all'antisemitismo, ma in compenso è uno strumento molto forte di censura politica sul web".
La capogruppo di Iv alla Camera, Maria Elena Boschi, ha avvertito che "su una cosa non si può transigere, non esiste una sfumatura non esiste un grigio nella lotta contro l'antisemitismo e il razzismo: o si sta da una parte, o si sta dall'altra. Non si può essere ambigui".