L'acceso botta e risposta tra Tria e Salvini
FILIPPO MONTEFORTE / AFP
"Con Salvini ho faticato ma è passata la mia linea". Lo racconta in una intervista a Repubblica, l'ex ministro dell'Economia Giovanni Tria. "Né incubo né sogno: la mia esperienza al ministero dell'Economia è stata sicuramente positiva anche se molto molto faticosa", spiega, "e poi - aggiunge - malgrado le dichiarazioni più o meno avventurose di taluni esponenti di quel governo, malgrado le tante parole d'ordine politiche, le tante promesse, la linea di fondo che è passata e' stata sempre la mia. Abbiamo consegnato al nuovo esecutivo un'Italia che ha evitato il commissariamento e che ha anzi migliorato i conti pubblici facilitando cosi' la manovra 2020".
Tria spiega che l'ipotesi di una riforma fiscale in deficit senza coperture non c'è mai stata. "Sono solo dichiarazioni a fini politici". Ma, aggiunge, "io nella mia bozza di manovra, concordata con i viceministri Garavaglia e Castelli, avevo scritto ben altro". E spiega: "C'era scritto che avremmo scongiurato la clausola di salvaguardia sull'aumento dell'Iva (23 miliardi), in parte (8 miliardi) con entrate fiscali aggiuntive e risparmi di spesa su Quota 100 e Reddito di cittadinanza, e per il resto con un taglio delle spese tendenziali, uno sfoltimento delle agevolazioni fiscali e misure anti-evasione. La mia idea era quella di rimodulare l'Iva, aumentando alcune aliquote agevolate, senza creare danni ai consumi: si sarebbero potuti liberare altri 8 miliardi per abbassare l'Irpef. Poi se la vogliamo chiamare Flat tax o taglio del cuneo fiscale, non vedo una grande differenza".
E rispondendo ad una domanda sulla possibilità che ora l'Europa possa favorire l'Italia nella manovra economica, Tria ha detto: "Quel che posso dire è che è cambiato il clima generale in Europa perché la recessione tedesca sta spingendo tutti a reclamare una politica di bilancio più espansiva". (
La risposta del leader della Lega non si è fatto attendere: "L'ex ministro Tria è uno dei motivi per cui non c'è più il governo". Poi attacca ancora gli ex alleati del M5s: "Hanno bloccato tutto quanto, strade, porti, aeroporti, Ferrovie. Il taglio delle tasse non ce lo fanno fare, quindi abbiamo detto: facciamo votare gli italiani. Noi siamo persone serie e stiamo al governo se possiamo fare quello che abbiamo promesso. Ci torneremo a breve perché questo è un governo che sta insieme solo nel nome delle poltrone, quindi andiamo avanti".
E una delle prime misure potrebbe essere quella relativa delle autonomie regionali: "Ce lo chiede tutto il mondo dell'impresa da Nord a Sud. Chi e' contro l'autonomia sono i politici ladri e incapaci da nord a sud". Salvini guarda già alle prossime elezioni in Umbria: "Sono contento che Pd e 5 Stelle vadano avanti nel nome dell'inciucio anche a livello locale: gli umbri sapranno far giustizia di una porcheria dettata dalla disperazione per salvare qualche poltrona. Andranno a casa lì, come in Calabria, Emilia Romagna e tutte le terre in cui hanno malgovernato".