Dopo i ripetuti rinvii e lo stallo in Parlamento sui decreti Crescita e Sblocca cantieri, con il rischio che i due provvedimenti non venissero convertiti in legge, Camera e Senato spingono sull'acceleratore e si preparano a un tour de force di due-tre settimane. A rimettere in moto quasi in extremis l'iter dei due provvedimenti, fermi da giorni nelle rispettive commissioni, è l'intesa siglata oggi tra M5s e Lega sulle norme relative al Codice degli Appalti, e l'accordo che potrebbe essere raggiunto sulla trasformazione delle misure cosiddette 'Salva Roma' in azioni più generali a favore dei comuni in difficoltà.
I tempi, però, stringono: il decreto Sblocca cantieri, all'esame del Senato, scade il 17 giugno, e deve essere licenziato prima da palazzo Madama e poi dalla Camera, dove è atteso in Aula martedi' 11 giugno. Il decreto Crescita, ora alla Camera, scade il 29 giugno, e anche in questo caso il provvedimento dovrà essere approvato prima da Montecitorio e poi al Senato, dove sarà all'esame dell'Assemblea nella settimana dal 25 al 27 giugno. Dunque, tempi strettissimi e testi 'blindati' per evitare incidenti di percorso. Alla Camera, del resto, si dà per scontato il ricorso alla fiducia sul dl Crescita. Stesso orientamento che sembra prevalere anche al Senato, viene spiegato da fonti di maggioranza, anche se al momento non è stata presa alcuna decisione in merito.
Cosa prevede il nuovo testo
L'intesa raggiunta sul decreto Sblocca cantieri prevede la modifica del testo originario firmato Lega sullo stop di due anni al Codice degli appalti, proposta osteggiata dai 5 stelle: il nuovo testo dispone "la sospensione di alcuni punti rilevanti del Codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese. Al contempo, sarà garantito il rispetto delle norme e del lavoro già fatto nelle commissioni parlamentari sull'argomento. In particolare saranno anche garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese", spiegano i capigruppo gialloverdi.
Quanto al decreto Crescita, il nodo delle norme sul debito della Capitale non è ancora stato sciolto, ma la trattativa prosegue: una nuova riunione di maggioranza e governo dovrebbe tentare di superare l'impasse sulle norme 'Salva Roma' volute dai 5 stelle e non gradite alla Lega, che invece vorrebbe ampliare l'impatto delle misure anche a tutti i comuni in difficoltà.
La tabella di marcia
Questo il timing dei lavori parlamentari che si profila: l'esame del decreto Sblocca cantieri inizierà domani mattina alle 9.30 in Aula al Senato, ha stabilito la conferenza dei capigruppo. Il voto sul provvedimento è atteso nella giornata di giovedì. Dopodiché passerà alla Camera, e sarà all'attenzione dell'Aula da martedì 11 giugno, per essere licenziato in via definitiva entro la stessa settimana.
L'approdo del decreto Crescita in Aula alla Camera slitta invece a giovedì (inizialmente era previsto per oggi): la discussione generale dovrebbe iniziare alle 18 e, al termine, il governo dovrebbe porre la questione di fiducia, il cui voto si svolgerebbe venerdì, mentre il voto finale sul provvedimento dovrebbe tenersi sabato mattina. Il decreto passerebbe quindi all'esame del Senato, per essere approvato definitivamente il 27 giugno.