Forti malumori si registrano nella Lega per il mancato coinvolgimento da parte M5s nella fase di preparazione del decreto sblocca cantieri. Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri non sarebbero stati informarti dei contenuti della bozza, cui si sta lavorando, viene riferito da qualificate fonti governative leghiste.
I leghisti lamentano anche di non essere stati coinvolti nella strategia da portare avanti, né invitati ad alcuno degli incontri che si sono tenuto ieri a Palazzo Chigi, con i sindacati, gli amministratori locali e i rappresentanti di categoria. Ai colloqui, tenuti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai ministri competenti Danilo Toninelli e Luigi Di Maio, non figuravano infatti esponenti leghisti.
Delle tensioni riferite si coglie un'eco nelle parole di Salvini. "L'importante è sbloccare i 400 cantieri fermi in Italia da anni per dare lavoro, creare ricchezza e infrastrutture", ma i ministri della Lega vorranno "leggere cosa c'e' scritto riga per riga", ha detto il vice premier da Napoli. "Chiunque voglia metterci il timbro, non sono geloso. A me interessa che i cantieri partano e chi vuole prendersi i meriti è l'ultimo dei miei problemi".
"Lo sblocca cantieri e il nuovo codice degli appalti sono un'emergenza nazionale. Ho incontrato tutte le parti produttive e - ha aggiunto Salvini - tutti mi dicono di far ripartire i cantieri bloccati da anni quindi, ben venga un decreto urgente mercoledì. Attenzione, però, che ovviamente io e gli altri ministri della Lega vogliamo leggere cosa c'e' scritto riga per riga. Mi fido di tutti ma - ha concluso - come San Tommaso voglio metterci il naso".
"Dispiace leggere di presunti malumori della Lega, noi non abbiamo questa sindrome da primo della classe. Ci mettiamo al lavoro quando c'e da lavorare, tutto qua", replicano fonti governative del M5s, "così abbiamo fatto sulle infrastrutture: senza spendere troppe parole ci siamo messi a lavorare e abbiamo preparato un decreto. Se la Lega ha delle buone proposte siamo pronti ad accoglierle e a discuterne nelle opportune sedi di governo".