Di ritorno proprio ieri da un incontro il segretario di Stato Usa Mike Pompeo in missione a Bruxelles per riallacciare i rapporti con il Vecchio Continente, il neo presidente dell’Europarlamento David Sassoli sostiene che Ue e Usa abbiano “un grande interesse” comune a che in Italia vede oggi la luce un governo che riporti al centro dei giochi dell’Unione il nostro Paese.
In un’intervista all’edizione cartacea di la Repubblica, Sassoli dice però che non va perso dall’Italia un solo minuto nell’indicare il nome del nuovo Commissario europeo, in quanto “Il ritorno dell’Italia a un ruolo da protagonista spiana il campo affinché la nuova legislatura delle istituzioni Ue sia pienamente europeista e segnata dall’unità rispetto al pericolo sovranista”. E chi voleva distruggere l’Unione oggi si ritrova “emarginato”. E di questo nelle cancellerie internazionali v’è contezza, tanto che lui stesso ha avvertito “dalle istituzioni Ue e anche da Washington ho avvertito interesse alla stabilità italiana e alla ripresa di una sua attitudine costruttiva in Europa”.
L’Europa sarà più benevola con l’Italia e maggiormente disponibile e tollerante con il nuovo governo? Ma così facendo non rischia di dare ulteriormente fiato alle sirene sovraniste? A domanda Sassoli risponde che “l’importante è che ogni governo abbia ben chiare le priorità in Europa in modo da trovare una sintesi positiva tra interesse nazionale e politiche Ue”. Quanto alle agevolazioni, Sassoli ricorda che “Ursula von der Leyen ha detto in Parlamento che garantirà piena flessibilità ai Paesi in difficoltà nel rispetto del Patto di stabilità” e che questo non significa affatto “che gli impegni non vadano rispettati, né che si possa eludere il tema della sostenibilità delle finanze pubbliche nel quadro di politiche per la crescita”.
Poi l’intervista vira sui migranti, e Sassoli ritiene che con l’atteggiamento del nuovo governo e della nuova Commissione Ue “sarà possibile riformare Dublino”, in modo che l’Europa “si faccia carico di chi sbarca in Italia”. A questo propositi Sassoli ha apprezzato “il tono dei Cinque stelle al Parlamento” e notato un rinnovato interesse “a porsi in una cornice europeista nelle istituzioni Ue e la voglia di superare le difficoltà ad entrare in un gruppo pro Unione”. Colgo un cambiamento di fase significativo”, aggiunge, tanto da poter auspicare se non ipotizzare “in un’alleanza con un disegno comune nel nome di obiettivi progressisti”. Anche di tipo politico ed elettorale, dunque. Banco di prova, le prossime regionali.