"Il nostro ruolo è quello di anticorpo. Siamo più un anticorpo che un movimento politico". Non ha dubbi Mattia Santori, tra i promotori della prima manifestazione di piazza a Bologna delle Sardine. "A me interessa la politica, così come credo interessi a tutte le persone che stanno in piazza. Il problema è che la coscienza politica si era addormentata", ha spiegato in collegamento a "In mezz'ora in più" su Rai 3.
"Noi diciamo semplicemente 'riappropriamoci della politica'. Se queste piazze piene non si trasformeranno in urne piene, evidentemente, c'è un problema di fondo, ma non me ne sentirei la responsabilità", ha aggiunto. Intanto il banco non si ferma e dopo, Bologna, Perugia e Rimini, si prepara per un dicembre caldissimo.
Il calendario
"Ogni giorno lanciamo cinque o sei piazze diverse in tutta Italia, il calendario ormai è di 30 appuntamenti, a cui se ne aggiungeranno altre 15-20", ha spiegato Santori parlando coi giornalisti durante la manifestazione delle 'sardine' a Rimini, in concomitanza con il comizio di Matteo Salvini.
"Speriamo di riuscire a portare a termine tutto entro il 14 di dicembre che sarà la giornata conclusiva della prima fase, a Roma. Il nostro è un obiettivo di breve termine - aggiunge - perché sappiamo che da queste piazze nasce una energia, l'abbiamo vissuta a Bologna e vogliamo che anche la gente in altre parti dell'Emilia Romagna e in Italia provi le stesse emozioni, la stessa cosa, per sentirsi parte di una comunità che non è una comunità fluida ma una comunità fisica", aggiunge.
"Noi siamo nati in contrapposizione a Salvini - aggiunge Mattia Santori, organizzatore del primo flash mob bolognese delle 'sardine' a Bologna - e sono contento che a 300 metri ci sia lui proprio perché accentuiamo le differenze tra questa piazza che presenterà creatività, gratuità e relazioni sociali - non è un caso che sia la 'Casa delle Donne' sia qui di fianco - rispetto a chi si chiude dentro a una stanza dietro a un computer e costruisce tutto su una immagina falsa che la gente oramai ha capito che non rispecchia e non risolverà i problemi", conclude Santori.
Le sardine atlantiche si ritrovano a New York
Intanto un banco di sardine attraversa l'Atlantico e approda a New York, dove sotto l'arco di Washington Square è andato in scena un flash mob. "Non ci sono portavoce, non siamo un'organizzazione ma un insieme di individui che si sono ritrovati su Facebook condividendo le stesse idee", ha spiegato Carmen Petruzzi, dottore di ricerca, originaria di Foggia, una delle ragazze che hanno promosso il flash mob delle "Sardine Atlantiche".
Più di cento, molti italiani qui per turismo e residenti, si sono presentati, grazie al tam tam della rete, andando verso la statua di Garibaldi, cantando "Bella ciao". L'idea è partita mercoledì con il commento scritto su un gruppo Facebook, "Italiani a New York", da una studentessa universitaria di Cagliari, Michela Demelas, che sta facendo un master alla Cuny di New York su studi sociologici di genere. In due giorni hanno creato un gruppo whatsapp, si sono incontrati e lanciato il flash mob.
"Altre sardine - aggiunge Petruzzi - hanno mostrato interesse da altre città, Boston e Toronto". La gente si ritrova qui e il numero cresce. Obbiettivo: "Spingere a occuparsi di problemi veri e passare dalla tastiera alla piazza". Immigrazione, lotta alla corruzione e investimenti nella sanità, istruzione e politica antimafia. La gente ascolta e condivide. Paola Ortensi viene da Roma: "E' importante che questa attenzione resti a lungo".
Anche Maria Theresia Eichner, da Bressanone, Bolzano, è qui per turismo: "Ragazzi - dice rivolta ai promotori - fate bene. I miei due figli sono dovuti emigrare. Ho la vostra stessa rabbia". L'iniziativa non si esaurisce oggi. Altri appuntamenti newyorkesi verranno annunciati nei prossimi giorni.