Proprio nelle ore in cui si ricompone la frattura tra Carroccio e Forza Italia sul candidato alla Regione Lombardia, con Berlusconi che dà il suo appoggio al nome di Attilio Fontana, ex sindaco leghista di Varese, tra i due maggiori azionisti del centrodestra si apre uno scontro su un tema estremamente sensibile, quello dei vaccini. La campagna per le politiche del 2018 è appena partita e i vari candidati premier snocciolano promesse elettorali a getto continuo. E questo tweet di Matteo Salvini non poteva certo passare inosservato.
#Salvini: cancelleremo norme Lorenzin. Vaccini sí, obbligo no. E via la tassa assurda sulle sigarette elettroniche. #nonstopnews
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 10 gennaio 2018
Non si tratta di una novità assoluta nel campo leghista (il governatore del Veneto, Luca Zaia, si era scagliato in passato contro il decreto Lorenzin) e non è la prima volta che Salvini cerca di rincorrere l'elettorato del Movimento cinque stelle. Questa volta, però, sembra rivolgersi alla sua parte più esagitata e complottista. E l'effetto principale, finora, sembra quello di dare un formidabile assist al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che proprio ieri ha presentato il simbolo della lista da lei guidata che sostituirà Alternativa Popolare nel ruolo di stampella centrista del Pd e ha oggi un argomento di sua competenza con il quale contrattaccare in ogni talkshow.
Con abolizione obbligo #vaccini, #Salvini mette a rischio salute dei nostri figli. #vaccinocontroincompetenti
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) 10 gennaio 2018
Lorenzin: "Non mi stupisco, la Lega era pro stamina"
Poche ore dopo Lorenzin è ospite di Sky Tg 24 e attacca la proposta "totalmente sbagliata e pericolosa" del leader leghista. "Anche la Commissione europea è molto allarmata che si retroceda a favore di posizioni antiscienza. Ma purtroppo non mi stupisco, la Lega ha fatto di posizioni antiscientifiche la bandiera in questi anni". ha sottolineato il ministro, ricordando che il Carroccio "era convintamente pro Stamina, anche quando già i gravi fatti di cronaca erano emersi, e ha cavalcato una campagna no vax sostenendo le stesse posizioni dei 5 Stelle, è la loro linea questa. Sono persone che vanno a guidare le regioni, che gestiscono la sanità, che poi vengono eletti nei collegi, che potrebbero andare al governo, e si pongono su posizioni antiscientifiche: questo dovrebbe farci riflettere. Se questo è l'atteggiamento su questioni che riguardano la vita delle persone e ci si fa sopra campagna elettorale, o si è fortemente convinti, e allora è pericoloso, oppure si cercano posizioni di comodo per prendersi pezzi di elettorato, e questo è irresponsabile".
In casa Cinque Stelle, intanto, si ironizza sulle divisioni nel centrodestra, mentre Luigi di Maio continua a rafforzare il suo profilo moderato affermando di essere favorevole ai vaccini.
#Salvini: "Aboliremo il decreto Lorenzin" / "Aboliremo Legge #Fornero"#Berlusconi: "NON aboliremo il decreto Lorenzin" / "NON aboliremo Legge Fornero"
— Manlio Di Stefano (@ManlioDS) 10 gennaio 2018
E questi vorrebbero governare insieme? Cercano solamente voti da tradire come hanno sempre fatto.@berlusconi @matteosalvinimi
Romani: "La proposta di Salvini non sarà nel programma"
Commenti di condanna giungono da numerosi esponenti del Pd. Deborah Serracchiani parla di una "destra fanatica" che "mette a rischio la salute dei bimbi". Emanuele Fiano ironizza su un Salvini che "chiude le porte agli immigrati e le apre al morbillo", Alessia Morani paventa un "ritorno al Medioevo". La dichiarazione più pesante, dal punto di vista politico, è però quella del capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, che, conversando con i cronisti in transatlantico, si è detto "favorevole all'obbligatorietà dei vaccini" e ha escluso che la proposta di Salvini possa entrare nel programma della coalizione. "Abbiamo votato convintamente", aggiunge Romani. Il centrodestra continua dunque a parlare con due voci e la gara per la guida dell'alleanza sembra, almeno per Salvini, prevalere su quella per la conquista del governo. Sarà interessante verificare dai prossimi sondaggi se ciò frenerà la sua, finora fortunata, rimonta nei consensi dei cittadini.