Il caso Diciotti e l'indagine aperta per sequestro di persona riaprono il dibattito sulla riforma della giustizia. A guidarlo è Matteo Salvini, indagato dalla Procura di Agrigento. "Questa inchiesta si rivelerà un boomerang per i pm" sostiene il ministro dell'Interno in un'intervista al Messaggero.
"Sono stati solidali con me anche molti giudici oltre che tanti politici. E soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno".
Una stoccata ai giudici...
Torna l'idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di FI, ha provato più volte "senza successo - ammette - ma questo è il governo del cambiamento!". Quindi la riforma della giustizia va fatta "ma non per l'inchiesta su Salvini - precisa - ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo e' uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Poi affronteremo la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura".
...e una all'Unione
Alla Ue, prosegue il leader leghista, "si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menfreghisti, ma poiché lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio. Bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta".
Non c'è nessuna opzione di uscita precisa però. "Noi siamo lì, ma vogliamo ridiscutere il nostro costo per essere lì, visto che i servizi sono sempre più scarsi. E a proposito del prossimo incontro col primo ministro ungherese Orban: "Vuole un'Europa che controlli e protegga le frontiere esterne. Questo è il nostro obiettivo finale. Ricordo agli scandalizzati - aggiunge - che Orban fa parte del Ppe e governa l'Europa con i socialisti. Non è quindi un euroscettico brutto e cattivo come Salvini e la Le Pen, ma governa. Inoltre se mi chiedesse un incontro anche la cancelliera Merkel, io da vicepresidente del Consiglio ho il dovere di incontrare chiunque e lo farei volentieri".