Salvini incontrerà Orban a Milano per parlare di migranti (e chiude la polemica con Fico)
Il ministro dell'Interno ha rilasciato un'intervista al Corriere della sera
Sui migranti "alla faccia del Pd, non siamo certo soli. La maggior parte dei Paesi pretende lo stop all'immigrazione. A metà settembre ci sarà la riunione dei ministri dell'Interno europei, e lì lo si vedrà. Io, nei prossimi giorni, incontrerò Viktor Orban a Milano".
Lo dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che al 'Corriere della sera' spiega:
"Ci sarà parecchio di cui parlare. Si dice che in base ai trattati, alle convenzioni, a Ginevra, noi non possiamo riportare gli immigrati indietro. Bene. Ma trattati e convenzioni si possono modificare".
Salvini avverte Bruxelles:
"L'Europa deve sapere che il governo italiano è irritato. Basta con parole tante e risultati pochi. L'Ue si era impegnata a prendere 35 mila immigrati: si sono fermati a 12 mila. Se la serietà è questa, non ci si può stupire che noi abbiamo deciso un punto fermo. Con le Ong ci siamo riusciti, ora dobbiamo costringere l'Ue a farsi carico di ciò che le spetta".
In caso contrario, dice il ministro,
"stiamo entrando nella discussione sul bilancio, in cui le decisioni richiedono unanimità. Per noi, l'unanimità Bruxelles non la vedrà neanche col binocolo. E non siamo gli unici".
Quanto alla polemica con il presidente della Camera Fico sul caso Diciotti, il capo leghista ripete:
"Mi attengo al contratto di governo, che parla di lotta all'immigrazione clandestina. Questo da ministro io faccio. E a giudicare dalle reazioni in strada e sulla rete, l'ha capito la grande maggioranza degli elettori anche a 5 Stelle. Tanto che Di Maio, che ringrazio, ha confermato la nostra posizione".
Sulle inchieste aperte dalle Procure siciliane per il caso dei migranti in attesa di sbarco a Catania, Salvini chiarisce:
"Non è questione di sfida, ci sono milioni di processi in arretrato e mi stupisce che ci sia qualche magistrato che ritiene di aprire un fascicolo per sequestro di persona. Se mi convocano, sono a disposizione. Se l'autorità giudiziaria riterrà di indagarmi, processarmi o arrestarmi, troverà in me un italiano pronto a difendersi".