Non è bastata la bocciatura arrivata dal presidente della Banca Centrale Europea né gli avvertimenti dell'agenzia di rating Moody's a convincere l'esecutivo - o parte di esso - della necessità di abbandonare l'dea dei 'minibot' come strumenti per pagare i debiti dello Stato.
Oggi il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini e il sottosegretario della Lega alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, sono tornati sull'argomento affermando che emettere titoli di stato da 5 a 100 euro senza interessi rimane una "possibilità": per Salvini "non sono moneta, però qua c'è l'emergenza di pagare i debiti della Pubblica amministrazione nei confronti di famiglie e imprenditori. Sono decine di miliardi di euro che già sono debito dello Stato, quindi in che forma restituirli è tutto da valutare e ci stiamo ragionando".
Ciò che Salvini mette in chiaro è che non si tratta di uno strumento per una progressiva uscita dalla moneta unica europea, eventualità che "non è minimamente nei nostri programmi e nelle nostre intenzioni" e rigetta l'interpretazione che i minibot rappresentino una moneta parallela, perciò illegale: "Le monete alternative le usiamo al Monopoli".
Parole che sembrano una risposta al presidente di Confindustria, Ignazio Visco, molto critico nei confronti dell'idea della Lega: "I minibot non sarebbero altro debito e non la soluzione al debito". E dopo Visco, sono i giovani confindustriali a farsi sentire utilizzando la stessa immagine del vice premier Salvini: "Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i minibot è come provarci con i soldi del Monopoli".
La Lega, che li ha proposti per prima per voce del deputato Claudio Borghi, rilancia comunque lo strumento e lo fa con i suoi massimi esponenti. Dopo Salvini, è il suo braccio destro Giancarlo Giorgetti a esporsi in prima persona: "Si tratta di una proposta per accelerare in qualche modo anche i rimborsi dei debiti della Pubblica amministrazione. È una delle possibilità, è una delle soluzioni. Poi la strada maestra è quella della crescita".
Un uno-due leghista che dimostra come quella dei minibot stia diventando col passare dei giorni sempre più una proposta bandiera per l'azionista del governo. E questo nonostante l'agenzia Moody's abbia avvertito che, anche il solo parlare di questa possibilità, rappresenta un 'credit negative', ovvero un elemento che mina la credibilità dell'Italia agli occhi degli investitori internazionali.