Parte la nuova offensiva di Matteo Salvini, preannunciata nel corso della campagna elettorale: la battaglia sulle nuove norme in tema di legittima difesa. Mentre la prima fase del governo è stata incentrata tutta sul tema dell’immigrazione, il leader leghista punta ora anche sull’ampliamento dei diritti nell’uso delle armi di fronte, in particolare, all’irruzione notturna di ladri in casa.
“Un diritto sacrosanto”
“La proposta della Lega prevede il sacrosanto diritto di difendersi all'interno della propria abitazione privata” ha già fatto sapere senza giri di parole il ministro delll’interno, “Se mi trovo una persona armata e mascherata alle 3 di notte non sta me capire se ha un'arma finta, ma ho il diritto di difendermi senza se e senza ma".
Primo giro dell’iter parlamentare l’esame commissione Giustizia al Senato.
La proposta di legittima difesa che arriva dalla Lega è in sintonia, ha aggiunto Salvini, “con il sacrosanto diritto, come in tantissimi Paesi sviluppati dell’Occidente, all’esercizio della legittima difesa all’interno della propria abitazione”, azzerando il “cosiddetto reato di eccesso di legittima difesa e la proporzionalità tra l’offesa e la difesa”.
Da sinistra cresce la preoccupazione
Il Pd si prepara a dare battaglia, ma la prima reazione è di Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, che accusa il ministro di essere asservito alla lobby dei fabbricanti di armi.
"L'accelerazione sulla legittima difesa è molto preoccupante. Non è un caso che un violento come Salvini, condizionato dalle lobby delle armi, scelga questo come primo atto. Il Movimento 5 Stelle sostiene la destra in tutte le sue forme perché ha optato per la destra. Fino in fondo", dice Civati, che punta a lavorare sulle eventuali crepe che si presenteranno nella maggioranza.
"Un Paese armato - prosegue Civati - è un Paese meno sicuro. Lo dicono i dati, le storie: non solo nei 'lontani' Stati Uniti, che pure è il sogno salviniano di società armata, ma anche in realtà del Nord Europa".
Ma non è detto che sulla materia non possa rinascere la collaborazione con Forza Italia, e non solo quella.
L’anarchico: “Sparati”. E lui chiede il risarcimento
Intanto Salvini chiede 20 mila euro di risarcimento a un giovane anarchico milanese, Valerio Ferrandi, da lui denunciato per diffamazione e minacce perché scrisse sul profilo del leader leghista la frase:"Salvini, in nome della bellezza e dell'intelligenza. Fai un gesto nobile. Sparati in bocca. Ps: prima o poi verrai appeso a un lampione, ne sei consapevole?". Ferrandi, 23 anni, figlio dell'ex esponente di 'Prima Linea' Mario, nel 2016 aveva postato, nascondendosi dietro il nome Frederic Dubarre', anche una durissima critica agli allora vertici politici e istituzionali:"Renzi, Boldrini e Matterella in piazza per il 25 aprile, Ipocriti. Sfruttando il sacrificio di chi diede la vita per cacciare dall'Italia l'occupante straniero nel nome della Libertà, oggi sono complici e finanziatori di una nuova e violenta occupazione straniera, servi di una Unione Europea che ci sta rubando lavoro, diritti, sicurezza e speranza del futuro".