Un discorso "bellissimo, concreto" basato su "fatti". Cosi'' Matteo Salvini definisce l'intervento di Giuseppe Conte, nel giorno della fiducia al Senato, mentre il suo partito si prepara a sostenere un governo che potrebbe anche avere una prospettiva di 5 anni. Davanti a chi gli chiede se 'sente' il presidente del Consiglio indicato dai Cinque stelle anche un po' 'suo', il segretario leghista non tentenna. "Certamente", risponde. "Comincia una bella avventura: ho trovato gente per bene, motivata, pulita, onesta e son contento di non aver fatto saltare il tavolo", dice.
"La Lega probabilmente avrebbe avuto convenienza a dire 'no' a tutti e tornare a votare, visto che i sondaggi ci premiano", sostiene. "Sono stra-convinto e stra-felice della scelta che la Lega ha fatto per il bene del Paese", garantisce. Plastica l'immagine della giornata: Conte al centro, i due vice premier al suo fianco, Salvini a sinistra, Luigi Di Maio a destra durante tutta la durata del discorso e la replica. Nel banco immediatamente sotto, il vice segretario leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in posizione parallela a Conte. Salvini ascolta l'intervento di Conte, che dice di "condividere in tutti i punti", dopodiché si trasferisce nel suo ufficio al Viminale per poi ritornare al Senato per la replica del premier.
Poco importa se il presidente del Consiglio non affronta il tema dell'aumento dell'Iva e della revisione della legge Fornero nel suo discorso. La 'correzione' della riforma delle pensioni "è nel contratto", assicura il segretario leghista, rispondendo alle domande dei giornalisti. "Non siamo stati eletti per aumentare l'Iva e le tasse", aggiunge poi, garantendo quindi che il governo si attiverà per scongiurare gli aumenti dell'Iva.
Ancora in stallo la trattativa sulle nomine dei 43 tra sottosegretari e vice ministri (15 e tre alla Lega; 25 e cinque al M5s, con alcuni nodi da sciogliere), che sarebbe comunque rinviata alla prossima settimana, quando Conte tornerà dal vertice del G7 in Canada. Dovrebbe arrivare prima una decisione su capigruppo e nomine dei presidenti della Commissioni parlamentari.
Mentre è atteso per la prossima settimana l'accorpamento della delega Turismo alle Politiche agricole del leghista Gian Marco Centinaio, che diventerà cosi'' un dicastero per la promozione e la tutela del 'made in Italy'. Per il partito di via Bellerio, l'avventura che oggi è iniziata al Senato con la maggioranza 'attesa' di 171 voti favorevoli (dieci sopra la quella assoluta) è, almeno nelle intenzioni di ora e pur in un contesto politico ad alto tasso di variabilità, un'esperienza intrapresa perché duri, con una prospettiva che potrebbe essere anche di legislatura.
Non ha suscitato stupore ma anzi ha abbastanza rassicurato i leghisti l'intervento in Senato di Licia Ronzulli, assistente di Silvio Berlusconi e tra le parlamentari di Forza Italia più vicine al segretario leghista. Ronzulli ha confermato che Forza Italia starà all'opposizione del governo Conte, sostenuto da una "maggioranza non eletta" e guidato da "un altro premier non eletto dagli italiani".
La senatrice lombarda ha definito i 5 stelle "inconciliabili" con FI per storia e posizioni politiche. Poi si è rivolta agli alleati e "amici" della Lega, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, chiamandoli per nome di battesimo. "Oggi imboccate una strada rischiosa", ha ammonito, aggiungendo pero' subito dopo: "Noi nel frattempo continueremo a governare bene ovunque in Italia". "Vi auguriamo di trovare la medesima correttezza e generosita' che il presidente Berlusconi ha garantito con voi", ha proseguito, garantendo che FI continuera' a farsi "interprete dei valori propri del centrodestra". "Siamo e saremo pronti a rilanciare quel percorso di centrodestra che è l'unica strada per dare un futuro ai nostri figli", ha concluso.