"Se fosse Borgonzoni a vincere, non solo il colpo manderebbe al tappeto il Pd ma probabilmente innescherebbe una crisi nella coalizione con M5s al governo, il che potrebbe far cadere il governo. Con la Lega molto più avanti, nei sondaggi, dei suoi avversari, nuove elezioni potrebbero vedere Salvini balzare al potere come presidente del Consiglio". E' il Financial Times a inquadrare così la posta in gioco, e il possibile esito, delle prossime regionali.
L'attenzione si concentra sull'Emilia-Romagna come chiave di lettura della crisi della sinistra, per un verso, e della comunque forte presenza di un partito di centrodestra, per l'altro. L'Ft ricorda infatti che Salvini sin dal suo avvento alla guida del partito ha riconfigurato la Lega "da partito separatista del Nord a forza del centrodestra diffusa sull'intero Paese" e che ha dunque puntato "a una clamorosa rivoluzione, per prendere il controllo di un'area del Paese tradizionalmente considerata come la culla del socialismo".
In un'ampia inchiesta, che dà voce a studiosi e a politici e imprenditori a livello locale dei due fronti, l'autorevole quotidiano finanziario riferisce di sondaggi che quotano la leghista Borgonzoni "in grado di abbattere il Muro Rosso italiano" e la vedono ora "in un testa a testa con il presidente, Pd, della Regione in carica, Bonaccini".
L'Ft ripercorre le fasi salienti della crisi del Conte 1, con tanto di riferimento al Salvini "in costume da bagno e con un mojito in mano", ma osserva anche che dall'uscita dal governo in poi per la Lega "i consensi si sono rafforzati, tanto che i sondaggi confermano sistematicamente che può tranquillamente considerarsi il partito più apprezzato in Italia". Di Salvini si dice ancora che si tratta di "un talentuoso e instancabile uomo da campagna elettorale" e si ricorda che "nelle speranze dei leghisti, una vittoria in Emilia-Romagna sarebbe l'ultima spinta per portare alla rottura la fragile coalizione di governo".
"Comunque vadano le elezioni - sintetizza l'articolo - i giorni dell'Emilia-Romagna come roccaforte comunista sono finiti ormai da tempo. Il Pci sin dal 1990 si e' trasformato in un partito socialdemocratico, poi trasformatosi nel Pd dopo una piccola scissione dei più radicali che hanno costituito delle forze minoritarie".