Il tavolo dei giochi politici si sposta al Vinitaly, dove i leader dei partiti passano in rassegna gli stand degli espositori, soddisfatti da un'altra annata d'oro per il vino italiano, stringono mani, lanciano moniti e abbozzano promesse. Ma cosa hanno detto nella loro parata veronese?
Matteo Salvini
"Siamo contrari a governissimi e governoni. Io sono pronto, a fare il governo, non dico no a nessuno, sono altri che non hanno ancora deciso che tipo di vino bere. Io sono pronto a fare il premier". A chi gli chiede che vino offrirebbe a Luigi Di Maio risponde: "Uno Sforzato perchè è un vino di Valtellina e perchè si deve sforzare a fare qualcosa di più". E sulla possibilità di un incontro al Vinitaly con il candidato premier del M5s, Salvini dice: "Offro un bicchiere di vino a tutti. A Di Maio non oggi".
Maurizio Martina
"Assistiamo in queste ore al disfacimento del centrodestra. Se non sono in grado di prendere una iniziativa, certamente non possiamo anticipare gli scenari, ma quello che posso dire è che seguiremo con grande attenzione quanto deciderà il presidente Mattarella, questa situazione di incertezza ovviamente ci preoccupa". "Rimane ovviamente la nostra posizione espressa in queste settimane al Quirinale e non solo. La questione è capire se il centrodestra e il Movimento 5 stelle possono dare un governo al Paese oppure no. Le questioni di politica estera hanno reso più evidenti le differenze tra di loro, al di là di quanto vogliono fare credere"
Giorgia Meloni
"Ho già incontrato Matteo Salvini oggi, chiacchieriamo tutti i giorni non abbiamo bisogno di incontrarci al Vinitaly. Continuiamo a lavorare per dare un governo agli italiani, ma che sia un governo il più possibile aderente a quello che gli italiani hanno votato lo scorso 4 marzo. L'unica cosa che noi non siamo disposti a fare è non ricordarci come hanno votato gli italiani. Quindi per noi non si può prescindere da un governo che abbia una guida di centrodestra". "E' importante essere qui, siamo tutti qui. Chissà se tra un bicchiere di vino e l'altro non si riesca a far cadere qualche veto. La situazione internazionale impone la responsabilità di tutti nel trovare un governo che possa essere autorevole. Siamo disposti al dialogo con un unico punto fermo: il riconoscimento di quello che gli italiani hanno scelto alle urne". "Dobbiamo lavorare per un centrodestra unito perché rispecchia la volontà popolare. Ci sono certe intemperanze e differenze tra noi ma sulle grandi questioni ci troviamo d'accordo. Io spero che si possano superare i veti per rispetto ai cittadini che hanno votato. La Democrazia funziona così: i veti e le manfrine sono cose che non aiutano gli italiani".