Nessuno commenta la fattibilità concreta del progetto, ma dietro l’idea di censire i raccomandati della Pubblica Amministrazione e della Rai i quotidiani intravedono l’inizio di una partita sulla televisione pubblica. Non necessariamente combattuta, nonostante le promesse, nel nome della meritocrazia.
Sunteggia Il Fatto Quotidiano riferendo le parole con cui il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ha lanciato ieri sera l’idea: “Ci sono altri censimenti politici da fare. Il primo è quello dei raccomandati della Pa e tra questi anche quelli che ci sono in questa azienda, la Rai. Nessuna azione intimidatoria; però se c’è governo del cambiamento dobbiamo ristabilire un po’ di meritocrazia”.
Nuovi vertici per la nuova stagione
“Dietro la frase di Di Maio c’è la volontà di cambiare pelle alla Rai. A partire dalle nomine per i vertici”, scrive Il Corriere della Sera, “Si ragiona al momento su diversi nomi, ma l’idea che serpeggia nel Movimento è chiara: quella di selezionare un direttore generale inflessibile. C’è anche chi ne fa il ritratto stile sceriffo. E centrale — spiegano i Cinque Stelle — sarà anche il ruolo del capo del personale. L’impostazione — insistono — «deve essere meritocratica». Qualche giorno fa Roberto Fico lo ha ricordato sia al Movimento sia alla Lega: «Il modo in cui la politica si comporterà sulla Rai sarà il primo vero banco di prova della legislatura».
Di Maio, Salvini, ma anche Fico
Oltre a quelli di Salvini e Di Maio, il terzo nome che emerge nelle analisi dei quotidiani è proorio quello del Presidente della Camera.Salvini, scrive La Stampa, “annuncia la spartizione delle poltrone in Rai dicendo che «alcuni telegiornali sembrano quelli degli anni Venti e Trenta» perché «sono tutti contro di noi»? Fico, che nella passata legislatura ha fatto il presidente della Vigilanza Rai, replica subito: «Il modo in cui la politica si comporterà sulla Rai sarà il primo vero banco di prova della legislatura. Ne resti fuori, dia finalmente un segnale forte di cambiamento. In caso contrario saremmo davanti a un vero e proprio fallimento»".
"Chiaro che il messaggio è rivolto anche agli amici grillini, casomai stessero cedendo alle tentazioni della lottizzazione", prosegue il quotidiano di Torino, "E chissà come ha interpretato l’intenzione dichiarata ieri a Porta a Porta da Luigi Di Maio, «di fare censimenti politici dei raccomandati nella Pubblica amministrazione», «anche in Rai». Un modo per smarcarsi da Salvini, certo, che però alla vigilia delle nomine a Viale Mazzini suona come un altro invito all’abbuffata, non diverso da quello del leghista".
Il match è previsto per la fine di luglio
“Della tv di Stato, come stabilisce la legge, se ne occuperà la commissione di Vigilanza - e quindi la maggioranza parlamentare - nel prossimo mese di luglio”, preannuncia La Repubblica, “E la battaglia dentro la coalizione governativa è già partita. In realtà nel governo sono in molti a voler applicare in pieno la regola dello spoils system”.
Insomma, è tra un mese che si capiranno gli effetti della proposta dei grillini.