"Dopo mesi di chiacchiere penso che tutta Italia e persino i palazzi della politica abbiano capito dove sta la maggioranza del consenso". In un'intervista al Corriere della Sera, Matteo Salvini torna sulla manifestazione di sabato e sottolinea la nascita della "coalizione degli italiani", nome che "mette bene in evidenza il suo carattere: da una parte c'è chi dipende dagli umori di Parigi, Berlino e Bruxelles. Dall'altra ci siamo noi. Quello dice di ispirarsi a Macron, io mi ispiro agli italiani".
"Il centrodestra era nel 1994, oggi siamo nel 2019. Il nostro popolo ci chiede di fare bene, di fare insieme e di fare in fretta. Peraltro ci saranno diverse novità, da Toti ad altre formazioni dell'area laica, liberale e socialista che credo vedremo già in Emilia Romagna".
"Sfido chiunque nella maggioranza - continua - a replicare la nostra manifestazione. Renzi si chiude alla Leopolda, Zingaretti nel suo giro in Umbria ha fatto 37 persone a Città di Castello e 30 a Norcia, Di Maio non fa comizi. Per il governo, è solo questione di tempo".
"Domenica - sostiene il leader leghista - avremo un primo test di rilevanza nazionale. Secondo me sarà molto interessante. E credo che subito dopo ci saranno novità. Fermo restando che noi non andiamo a cercare nessuno, capisco i problemi di coscienza di molti elettori ed eletti che si sentono traditi e delusi dai loro partiti. Se qualcuno vorrà continuare con noi le sue battaglie, sarà il benvenuto".
"Sono fiero - conclude - di avere dato orgoglio, dignità e presenza fisica a un popolo che si sentiva disorientato. Non ci sono leader auto proclamati, il leader è quello che ha i numeri: vedremo quelli dell'Umbria, per iniziare. E mi chiedo quanti voti prenderà in Umbria la Leopolda che per giorni ha riempito i Tg".