“L’attacco hacker subito da Rousseau di cui si parla oggi, in realtà è avvenuto all'interno del vecchio sito”. Il blog di Beppe Grillo dice la sua sull’attacco che ha bucato i sistemi di difesa di Rousseau. “La nuova versione di Rousseau, come spiegato anche dallo stesso hacker, non presenta più la vulnerabilità segnalata” scrive l’Associazione Rousseau che firma il post. “Sono già state messe in atto tutte le azioni necessarie per impedire il ripetersi di intrusioni informatiche come questa”.
E ancora: “L'attacco non è avvenuto durante votazioni. Valuteremo l'azione legale da intraprendere nei confronti dell'hacker, il cui attacco è assolutamente da condannare, anziché osannare come fanno i giornali”. C’è da dire però che, al netto di aver fatto qualcosa di illegale (aprire i livelli di sicurezza del sito) il white hat è un hacker che agisce non per attaccare qualcuno e svelarne i segreti, ma per svelare falle nel sistema di difesa. Lui stesso si è autodenunciato ai 5 Stelle, e con i gestori del sito dice di aver intrattenuto uno scambio di mail per segnalarne i problemi.
“In ogni caso il suo sito è già scomparso così come i suoi account social, segno che le contromisure contro questi reati funzionano e siamo lieti che siano state così tempestive”, cosa che aveva anticipato Agi questa mattina.
Nel post si dà risposta ad alcune delle nostre domande: “In 5 anni di utilizzo del sistema operativo, prima nella sua precedente versione e poi come Rousseau, gli attacchi ricevuti sono stati migliaia e ci hanno consentito di proteggerci sempre meglio” e che “l’attacco non è avvenuto durante le votazioni”.