In queste ore sui social, ma anche su molti blog che si dicono vicini alla destra, e a Salvini, sono comparsi diversi commenti che, proprio riprendendo le parole del ministro dell’Interno, dicono. È vero, anche la sinistra ha fatto un censimento dei rom. Ma in queste ore si sta scoprendo che il senso di quel censimento era completamente diverso. Almeno stando alle parole di chi lo ha proposto.
A sollevare la questione è stato il Corriere della sera che scrive: “I toni contano (a partire da quel «purtroppo i rom italiani te li devi tenere a casa»), il contesto pure. Però, Matteo Salvini potrebbe dire che lui, quando parla di 'censimento nei campi rom', ha soltanto preso un’idea della sinistra. Quella sociale e senza tentazioni sicuritarie di Pierfrancesco Majorino, assessore ai servizi sociali prima con Giuliano Pisapia e ora con Giuseppe Sala”.
Infatti nel luglio 2012 il comune lanciò un progetto chiamato “Sinti, Rom e Caminanti. Obiettivo? “Includere le famiglie e i bambini, superando ogni forma di discriminazione e di negazione della dignità della persona umana” e “contrastare forme di irregolarità e illegalità”.
Lo stesso Majorino, a margine dell’evento “Milano diventa Rosa”, ha detto ai microfoni del Fatto quotidiano: “Il censimento della popolazione rom a Milano proposto da me e dall’assessore Granelli nel 2012 non c’entra niente con quello proposto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Noi abbiamo stilato un elenco delle persone presenti nei cosiddetti “campi rom”, qua siamo, invece, di fronte ad un censimento su base etnica”. Ma non prima di aver bollato le frasi di Salvino come “cazzate”.