Settantacinque minuti 'Matteo contro Matteo'. Nella settimana che li vedrà entrambi protagonisti, nel week end, con il battesimo del nuovo movimento 'Italia viva' alla Leopolda, per il primo, e l'investitura della piazza romana a consacrare la sua leadership nel centrodestra, per il secondo, Matteo Renzi e Matteo Salvini si 'sfidano', martedì sera, ospiti di Bruno Vespa e 'Porta a porta', nel loro primo duello televisivo.
Appuntamento alle 18 per la registrazione, nel corso della prima mezz'ora, l'ex segretario del Pd e il leader leghista si confronteranno moderati dal solo Bruno Vespa. Temi liberi, senza 'regole di ingaggio' particolari, né 'minutaggio' negli interventi. Un confronto all'italiana, cui si aggiungeranno negli ultimi 40 minuti anche il direttore de 'La Stampa' Maurizio Molinari e quello di 'Qn' Michele Brambilla.
Dai due Matteo 'diversi' si attende un confronto volto, appunto, a rimarcare differenze di stile, di politica e di esperienza governativa. Renzi dovrebbe concentrare le sue bordate a Salvini, evidenziando le diversità tra l'esecutivo Conte II - che, malgrado le 'picconate' al presidente del Consiglio e le puntualizzazioni quotidiane, avrebbe comunque tutta l'intenzione di durare - e quanto fatto da Salvini quando era al governo con i 5 stelle. Dal canto suo, l'ex ministro dell'Interno non risparmierà attacchi sull'attualità dei provvedimenti previsti in manovra e sulla nuova politica più tollerante sugli sbarchi, oltre alla difesa della misura bandiera leghista, ovvero 'quota 100' sulle pensioni.
"Da Renzi mi aspetto di tutto. E' uno che tifa Fiorentina ma per convenienza sarebbe disposto a tifare Juve per poi passare al Napoli, al Milan, all'Inter - ha attaccato Salvini, in un'intervista al 'Foglio' -. Io sono sempre aperto al confronto. Certo preferirei confrontarmi con Di Maio o la Fornero che inseguo da anni per un dialogo civile, pacato e democratico. Dovrò accontentarmi di Renzi".
C'è qualcosa che invidia all'ex premier? "Io a Palazzo Chigi ci arriverò dalla porta principale, cioè dalle elezioni - ha risposto -. Continuano a rinfacciarmi di aver detto 'pieni poteri': un'espressione forse equivoca ma sarei l'unico dittatore che chiede di dare la parola agli italiani. Renzi invece ha paura delle urne perché il suo partito è dato fra il tre e il cinque per cento. Una cosa gliela invidio: lui ha la capacità, di cui io sono sprovvisto, di cambiare idea ogni quarto d'ora. Forse dovrei imparare da questa spregiudicatezza: vai al governo per portare a casa ministri, viceministri e sottosegretari, il giorno dopo fondi un nuovo partito. A me fa schifo questo modo di intendere la politica. Se mai io perdessi la voglia di impegnarmi nella Lega, non riuscirei a cambiare partito, a cambiare squadra, a cambiare casacca. Se faccio una cosa è quella: se mi stanco, non prendo in giro la gente".
"Alle 22.50 su Rai 1 andrà in onda il confronto con Matteo Salvini moderato da Bruno Vespa. Giusto per gli aficionados. E per tutti quelli che continuano a pensare che i due Matteo siano la stessa cosa", ha invece scritto Matteo Renzi, nella sua e-news. Era stato proprio il fondatore di Italia via a lanciare il guanto della sfida, nel corso di una partecipazione a 'Porta a portà, circa un mese fa. Durante quella puntata, Vespa aveva mandato un messaggio Whatsapp a Salvini che aveva risposto in tempo reale accettando di partecipare al confronto.