Arriva sul palco, dopo aver attraversato la lunga sala della Leopolda, bloccato dalle centinaia di persone presenti che gli stringono la mano, gli 'battono il cinque' lo abbracciano, si fanno un selfie con lui. Matteo Renzi, sulle note di 'Natural' degli Imagine Dragons, apre così la Leopolda numero 10, e all'arrivo sul palco dice: "Siamo vivi. Il cartello più bello è quello di Pomigliano: 'Un'Italia viva c'è. Meno male che quest'anno doveva essere la Leopolda dei flop - ironizza Renzi di fronte ad una sala particolarmente gremita - grazie a tutti quelli che hanno fatto propaganda perché non venisse nessuno. Per la prima volta abbiamo dovuto chiudere i cancelli".
La storica sede della convention era affollata in ogni spazio sin dall'apertura. In tantissimi sono accorsi fin dalle 15, quando l'ex premier ha inaugurato la mostra dedicata alla memoria dello scomparso Tiberio Berchielli, fotografo di Palazzo Chigi. A rallentare l'afflusso, i controlli di sicurezza prima dell'ingresso, attenti ma non pressanti, mentre lo staff, rodato da 10 edizioni, lavora senza intoppi tra registrazioni e la vendita dei gadget, marcati con il logo dell'edizione 2019, "Leopolda10 - Italiaventinove", su tazze, lapis e magliette.
All'interno tutti esauriti i posti a sedere, in particolare intorno al palco, su cui svetta un albero di corbezzolo, accanto a un vecchio sofà in pelle e alla 'consolle' con le postazioni degli oratori; sulla pedana protesa sulla platea solo il numero "10" disegnato da un proiettore.
"Per il populismo l'idea è ultimatum, per noi è sostanza"
"Chi non vuole aumentare l'Iva, non vuol far cadere l'economia: se noi lanciamo delle idee, non si può dire che lanciamo ultimatum. Per il populismo un'idea è un ultimatum, ma per chi crede nella politica l'idea è sostanza della politica", prosegue Renzi nel discorso inaugurale, "il giornalismo è una componente essenziale della democrazia, noi difendiamo sempre i giornalisti, stare dalla parte dei giornalisti è un valore: ma non puoi arrivare ad un livello in cui il giornalista si sostituisce all'avversario politico".
"Questa è la Leopolda del decennale. Dieci anni fa sembrava impossibile riempire la Leopolda di domenica, invece oggi dimostriamo che c'è un popolo vivo, vero, che in questi dieci anni ha fatto qualcosa di grande", ha proseguito, "chi sono le persone che sono passate di qua? Persone che hanno fatto un pezzo di strada con noi e poi se ne sono andate".
"Questo è un luogo di libertà, c'è tanta gente libera, che vuol provare a fare politica perché non ne può più del populismo", ha detto ancora Renzi, "a me piace l'idea che la Leopolda del decennale si sia aperta con la mostra dedicata a Tiberio, che è con noi. Tra le tante persone che vorrei ricordare ne scelgo una: un magistrato che per anni ha lavorato con noi, Raffaele Cantone, che è stato per anni un esempio a livello internazionale. Oggi l'addio di Cantone è passato un po' in secondo piano - ha aggiunto Renzi - bene, vorrei che oggi, nel momento in cui Raffaele lascia, ci sia un grande applauso per lui e per chi fa politica, per chi lotta contro la corruzione".