"Il governo va avanti, per l'esecutivo non cambia niente". È il 'refrain' di M5s e Lega all'indomani del voto in Sardegna. Lo scandisce Luigi Di Maio a fine mattinata e lo ribadisce nel tardo pomeriggio Matteo Salvini quando, dai primi risultati ufficiali, emerge il distacco del candidato leghista-sardista, Christian Solinas (appoggiato dal 'vecchio' centrodestra), dal sindaco di Cagliari, sostenuto dal centro-sinistra, Massimo Zedda, e, ancora di più dal pentastellato Francesco Desogus. Ma, nonostante le rassicurazioni, il deludente risultato del Movimento 5 stelle, attorno all'11% con lo spoglio ancora in corso, mina il già accidentato percorso dell'esecutivo fino alle Europee.
Due in particolare i temi sui quali pesano le divisioni dei due partiti, ovvero l'Alta velocità Torino-Lione e l'autonomia differenziata: entrambi potrebbero subire un ulteriore slittamento a dopo l'appuntamento elettorale di fine maggio. Della situazione parleranno i due vice premier e Giuseppe Conte, nel vertice governativo allargato, che si terrà oggi pomeriggio per fare il punto.
Nuovi rinvii per Tav e autonomie?
Ma i due dossier, con i due partiti della maggioranza fortemente divisi, rischiano di subire nuovi rinvii. Salvini non intende rinunciare né alla Tav, con le Regionali piemontesi che si avvicinano (insieme alle Europee), né alle intese bandiera dei governatori leghisti di Lombardia e Veneto. Ma si rende conto che tirare troppo la corda sui due dossier così osteggiati dai pentastellati comincia a diventare rischioso. E il compromesso potrebbe essere posticipare ogni decisione, quantomeno fino alle Europee.
Nel frattempo tutti rassicurano sulla tenuta del governo. Da Palazzo Chigi si sottolinea come il presidente del Consiglio e il governo sono determinati a portare avanti le riforme e cercano un'accelerazione che porti allo sblocco dei cantieri e degli investimenti. Così come Di Maio, che dovrebbe avviare domani il processo di trasformazione del Movimento, assicura "per il governo non cambia niente". "Il Movimento 5 stelle è vivo e vegeto", rivendica il capo politico del M5s.
"Io non vedo nessun problema per il governo e tra l'altro il governo è al lavoro sui dossier più importanti stanno arrivando decine di migliaia di richieste su Quota 100 e allo stesso tempo stiamo lavorando a mettere in piedi quello che è il piano per le start up innovative che presenteremo il 4 marzo a Torino, un miliardo di euro per le idee innovative. Per il governo non cambia niente. Spero che per la Sardegna possa cambiare qualcosa ma se governano queste ammucchiate e' un po' difficile, prosegue.
Salvini: "La mia parola vale cinque anni"
Anche Salvini ostenta serenità. In collegamento telefonica con 'La 7' smentisce ogni ricostruzione di ambizione alla premiership o rimpasto dopo le Europee. Difende la sua scelta di andare al governo con i 5 stelle e sostiene che la sua "parola vale cinque anni e non cinque mesi". Nessun riferimento al centrodestra, che pur ha contribuito al risultato di Solinas, nella nota a commento del voto sardo. Nel comunicato, Salvini individua un solo avversario elettorale: il Pd che rivendica di aver battuto 6-0 consultazioni elettorali che si sono tenute dal 4 marzo in poi.
"Dalle politiche a oggi se c'è una cosa certa è che su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l'Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega. E come in Abruzzo anche in Sardegna è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali. Grazie a tutti quelli che hanno deciso di darci fiducia", sostiene. "Non penso che ormai si possa parlare di voto di pancia di paura o di frustrazione: non saranno mica scemi tutti gli italiani che votano Lega", afferma.