Il governatore del Veneto vorrebbe sedersi al tavolo con Paolo Gentiloni già oggi. Il Veneto ha risposto in massa alla chiamata del referendum per ottenere maggiore autonomia da Roma su 23 materie, e Luca Zaia si dice pronto ad affrontare subito la trattativa col governo centrale. La legislatura è agli sgoccioli e il timore è che non basterà il tempo per capitalizzare il risultato del referendum di domenica. Stamattina il governatore ha promesso la presentazione di un testo di legge da sottoporre subito al governo e poi agli uffici di presidenza delle due Camere per una pronta calendarizzazione (una maggiore autonomia andrà comunque votata dal Parlamento e servirà per l'approvazione la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato).
Meno entusiastico il risveglio in Lombardia dove la percentuale dei votanti è sotto il 40% e soprattutto dove ancora non sono terminate le operazioni di spoglio per "criticità" nel sistema di voto elettronico. "Si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle rimanenti voting machine", si legge nell'avviso diffuso alle 3 del mattino, dopo che lo spoglio si è fermato al 95% delle sezioni, registrando un'affluenza del 37,07 per cento. "Pertanto i risultati completi potranno essere resi noti nella giornata di lunedì a operazioni concluse", si legge ancora. Secondo le previsioni della società che ha gestito il voto elettronico - prima sperimentazione in Italia - lo spoglio avrebbe dovuto concludersi a due ore dalla chiusura dei seggi (quindi all'una).
Un successo politico in entrambe le Regioni
È un sì quasi unanime per l'autonomia il risultato del referendum svoltosi in Lombardia e in Veneto per chiedere più competenze al governo centrale e maggiore indipendenza fiscale. In Veneto era richiesto il quorum del 50% degli elettori, che è stato ampiamente superato con un dato di poco inferiore al 60%. A favore dell'autonomia si è quindi espressa la maggioranza assoluta dei cittadini della Regione, conferendo al presidente Luca Zaia un mandato fortissimo. In Lombardia il quorum non era previsto ma l'affluenza ha superato il 40%, una percentuale quindi maggiore del 34% fissato dal governatore della Lombardia, Roberto Maroni, per definire la consultazione riuscita.
Nei seggi lombardi la consultazione ha adottato per la prima volta il voto elettronico, tramite tablet. Ne sono stati messi a disposizione 24.000 e ai seggi erano presenti 7.000 tecnici pronti alle necessità. Un attacco hacker ha invece colpito il sistema in Veneto, dove sono stati superati due livelli di sicurezza su tre, causando ritardi negli aggiornamenti. Dai dati parziali, il Sì si sarebbe imposto con il 98% circa in Veneto e con il 95% in Lombardia.
Zaia: "Chiederemo i 9/10 delle tasse"
"Chiederemo queste 23 competenze, il federalismo fiscale, i 9/10 delle tasse, perché vogliamo essere come Trento e Bolzano". Di fronte ai primi dati, Zaia è uscito dal suo ufficio a palazzo Balbi, sede della Giunta, per spiegare che "non è un referendum che non serve a nulla, non è una buffonata. Abbiamo passato la soglia del quorum, il Veneto c'è ed è quello che mi piace ricordare stasera. È stata una partita non facile, discussa per settimane e per mesi. Non esiste il partito dell'autonomia, esistono i veneti che si esprimono a favore di questa idea". Da oggi, dunque, la Regione Veneto sarà impegnata nel mettere in piedi la trattativa con il governo sulla base dell'Articolo 116 della Costituzione, che, come recita il quesito a cui i veneti hanno risposto, permette di chiedere "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" su 23 materie. Tre, in particolare, sono di competenza esclusiva dello Stato (giustizia di pace, istruzione e tutela dell'ambiente e dei beni culturali) e 20 sono concorrenti (tra cui spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario).
Sul tavolo del presidente Zaia c'è già una delibera quadro che, come aveva spiegato nei giorni scorsi, "è il frutto di un grande lavoro di costituzionalisti ed esperti in materia finanziaria, che rispettando la Costituzione, articolo 116, 117 118 e 119, hanno scritto un progetto per avviare il negoziato". Altro tema è quello dell'avanzo fiscale, quantificato per il Veneto in 15,5 miliardi, risorse che dovrebbero servire a finanziare le nuove competenze. In ogni caso, per Zaia, è una "pagina di storia" dopo la quale "il Veneto non sarà piu' quello di prima".
Maroni: "Voto elettronico già alle prossime regionali"
"Il sistema di voto elettronico ha funzionato in piena sicurezza, i paventati attacchi hacker non si sono visti", ha esordito invece Maroni a Milano, "chiederò che il nostro sistema di voto possa essere utilizzato in futuro, magari già per le prossime elezioni regionali. Mandero' una relazione dettagliata al ministro Minniti che ho già sentito al telefono". Maroni ha espresso "soddisfazione per l'affluenza". "Non faccio la competizione con Zaia, non mi interessa la percentuale, sono contento che ci abbia superato, ora possiamo unire le forze per la battaglia del secolo", ha continuato, sostenendo che "il senso di appartenenza è indubbiamente più forte in Veneto". "So che qualcuno dirà che non basta, ma non mi interessa", ha aggiunto il governatore lombardo, che ha superato l'obiettivo del 34% che si era preposto, parlando di un "mandato storico".
A mettere il cappello sulla consultazione anche il leader della Lega, Matteo Salvini e Forza Italia, con il capogruppo Renato Brunetta che ha rivendicato l'impegno del partito. A esprimere la posizione del Pd, ufficialmente schierato per un 'sì critico', il segretario regionale Alessandro Bisato. "Il risultato delle urne conferma che la maggioranza dei veneti è favorevole a un maggior grado di autonomia. Per questo motivo, il Partito Democratico ha assecondato la consultazione referendaria, pur consapevole che la Regione avrebbe potuto ottenere già da molti anni deleghe e competenze se solo avesse avviato una contrattazione seria con lo Stato senza buttare risorse pubbliche", ha detto, sottolineando che "ora Zaia non ha più scuse".
E ora cosa succede?
Nell'immediato non cambia nulla. Da oggi i due governatori potranno avviare una trattativa con il governo nazionale per negoziare maggiori competenze negli ambiti limitati dall'articolo 117 della Costituzione. La trattativa poteva essere avviata anche senza indire un referendum (come ha fatto, per esempio in Emilia-romagna il governatore dem, Stefano Bonaccini). Il robusto mandato popolare ottenuto dalle urne li renderà però più forti nel negoziato con Palazzo Chigi.
La trattativa dovrà avvenire all'interno dei limiti fissati dagli articoli 116 e 117 della Carta. Non è, quindi, in discussione far diventare Lombardia e Veneto Regioni a statuto speciale, come Sicilia, Sardegna, Val d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (quest'ultima, in realtà, costituita dalle Province autonome di Trento e Bolzano). Per fare ciò sarebbe necessaria una modifica costituzionale. Ma le Regioni tratteranno il trasferimento di maggiori competenze dallo Stato e, di conseguenza, più fondi.
La cronaca della giornata
00:05 - Secondo i risultati parziali di YouTrend, il sì in Veneto ha vinto con il 98,2% dei voti. Si sarebbe quindi espresso per il sì il 59% di tutti i veneti. Per Maroni, dai primi risultati in Lombardia emerge un 95% per il sì e un 3% per il no.
00:00 - "Il sistema di voto elettronico ha funzionato in piena sicurezza, i paventati attacchi hacker non si sono visti": lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, secondo il quale, con un terzo circa dei dati complessivi, la proiezione sull'affluenza supera il 40%.
23:50 - "Più di 5 milioni di persone che hanno votato chiedono il cambiamento. Meno sprechi, meno tasse, meno burocrazia, meno vincoli dello Stato e dell'Unione Europea. La partecipazione è stata straordinaria e la vittoria è dei cittadini, alla faccia di Renzi che invitata a stare a casa. La vittoria non è solo della Lega ma soprattutto degli italiani che vogliono il cambiamento". Così il segretario della Lega Matteo Salvini.
23:30 - "So che non è facile stare qui in attesa. Avrei preferito uscire con un dato definitivo. Abbiamo 3 livelli di sicurezza, gli hacker ne hanno superati due. In questo momento siamo un po' bloccati, telefoniamo ad ogni comune. I dati definitivi immagino li avremmo nel giro di qualche ora": sono le prime parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a urne chiuse.
23:15 - I dati di 500 comuni veneti su 575 danno l'affluenza al 59,5%
22:40 - "Le operazioni di voto continuano e il sistema di voto sta funzionando bene, prosegue l'afflusso delle persone ai seggi e tutte le sezioni sono nelle condizioni di operare senza problemi", ha affermato l'assessore lombardo all'Agricoltura Gianni Fava, coordinatore dell'azione di Regione Lombardia per il referendum dell'autonomia." Stiamo affrontando la più grande tornata elettorale non gestita dallo Stato della storia, con oltre 7 milioni di potenziali elettori votanti, una prova non di poco conto, stante anche il fatto che abbiamo scelto una modalità di voto innovativa".
22:30 - Le proiezioni di YouTrend sui dati parziali danno l'affluenza tra il 57% e il 61% in Veneto e tra il 37% e il 41% in Lombardia.
22:00 - I numeri definitivi sull'affluenza in Lombardia alle 19 la attestano al 31,81%
20:30 - I numeri definitivi confermano il superamento del quorum del 50% in Veneto. A trascinare l'affluenza è la provincia di Vicenza, dove ha votato il 55,2% degli aventi diritto; in molti ai seggi anche a Padova e Treviso, dove rispettivamente si è raggiunto il 52,1 e il 51,6% degli aventi diritto. Il picco negativo si è avuto a Rovigo, con appena il 41% dei votanti; anche a Belluno, dove si vota anche per l'autonomia della provincia, l'affluenza si è fermata al 44%.
20:00 - Polemica sui ritardi sui dati per l'affluenza in Lombardia. "In Veneto un quarto d'ora dopo le 19 si conosceva l'affluenza. In Lombardia il dato delle 12 è stato comunicato alle 17, non ci sono aggiornamenti sull'affluenza delle 19 e il sito Regione Lombardia con i risultati ufficiali non è più raggiungibile. È una situazione indecente e non ci si può nascondere solo dietro la scusa della novitaà del voto elettronico. Gli elettori lombardi non possono essere presi in giro così per un referendum costato il triplo di quello veneto", attacca Alessandro Alfieri, segretario regionale Pd. "Nessun problema tecnico", afferma l'assessore lombardo Gianni Fava, "ci vuole tempo perché arrivino dai Comuni i dati".
19:45 - L'affluenza alle 19 - con il 90% delle sezioni conteggiate - ha superato il 30% degli aventi diritto al voto nel referendum per l'autonomia della Lombardia. Lo ha comunicato l'assessore lombardo, Gianni Fava.
19:20 - Secondo YouTrend, gli ultimi numeri sull'affluenza in Veneto lasciano intravedere buone probabilità che il dato finale superi anche il 60%.
19:15 - Il referendum sull'autonomia del Veneto ha superato il quorum. Secondo i primi dati diffusi dal Consiglio regionale alle 19 infatti ha già votato il 51,9% degli aventi diritto; si tratta tuttavia di un numero parziale, basato su 292 dei 575 comuni della Regione.
18.01 - "L'autonomia blocca l'indipendenza". Lo ha detto Umberto Bossi, secondo il quale, tuttavia, i referendum in Lombardia e Veneto "non sono inutili"
17.46 - E' Bergamo con il 14,78 per cento la provincia in cui si è registrata la maggiore affluenza al referendum per l'autonomia della Lombardia, stando al dato definitivo delle 12. A seguire Lecco (13,45%) e Brescia (12,83%). Poi Cremona (11,98%), Lodi (11,93%), Como (11,84%), Sondrio (11,72%), Varese (11,14%), Monza (10,92%), Mantova (10,80%), e Pavia (10,13%). Fanalino di coda Milano città metropolitana (8,64%).
16.52 - Il Pd lombardo è critico con il sistema di rilevazione dell'affluenza nel referendum per l'autonomia nella regione. "In Veneto alle 12.30 si sapeva il dato ufficiale di affluenza. In Lombardia sono passate più di due ore e non c'è ancora ufficialità. Preoccupa il numero di anomalie che si ripetono da ieri" scrive su Facebook il segretario Alessandro Alfieri
16.18 - Alle 12, l'affluenza nel referendum per l'autonomia della Lombardia era pari all'11,04 per cento degli aventi diritto, ovvero 868.948 votanti.
13.27 - Alle 12, l'affluenza nel referendum per l'autonomia per la Lombardia ha superato il 10% degli aventi diritto. E' il dato che arriva dal sito della Regione che riporta l'affluenza di oltre il 94% delle sezioni. Secondo YouTrend per raggiungere l'obiettivo fissato da Maroni (il 34%) bisognava avere almeno il 10% dei votanti alle 12.
Ho votato per la #Lombardia!#referendumlombardia #Referendum#Autonomia#IoVotoSì
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 22 ottobre 2017
ST
13.02 - Referendum sull'autonomia verso il raggiungimento del quorum in Veneto: con i dati delle 12 quasi definitivi (563 enti su 575) l'affluenza è del 21,4%. Secondo la proiezione di YouTrend (basata sull'andamento della partecipazione nei referendum 2016), per arrivare al 50% + 1 dei votanti l'obiettivo intermedio delle ore 12 era il 15% - obiettivo ampiamente superato. Con il 21,4% si prospetta una partecipazione forse addirittura superiore al 60%. Il dato sulla Lombardia invece è ancora in attesa di una conferma definitiva: sul sito della Regione infatti la percentuale della partecipazione è calcolata sul totale degli aventi diritto e non sui soli aventi diritto dei comuni da cui proviene il dato parziale. Per raggiungere l'obiettivo fissato da Maroni comunque (il 34%) alle 12 si dovrà avere almeno il 10% dei votanti.
12.32 - Alle 12 l'affluenza in Lombardia era al 9,4% e in Veneto al 20,3%. Secondo le proiezioni YouTrend su 385 comuni su 575 in Veneto con queste cifre l'affluenza finale potrebbe attestarsi ben oltre il quorum del 50% + 1, addirittura sopra il 60%.
12.14 - "Mi spiace" che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non voti al referendum per l'autonomia della Lombardia ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni "Mi ha fatto piacere che si sia schierato per il 'si', ma poteva fare un piccolo sforzo, anche simbolico, per venire a votare. I gesti simbolici sono importanti". Sala è impegnato all'estero, per il C40 di Parigi.
Oggi astensione consapevole al #referendumlombardia. Si è sprecato tempo e denaro per un quesito inutile #22ottobre
— Maurizio Martina (@maumartina) 22 ottobre 2017
12.08 - Al suo arrivo al seggio per il referendum consultivo per l'autonomia, Roberto Maroni ha detto che le operazioni per il voto elettronico stanno procedendo "bene, anche dal punto di vista della sicurezza". Maroni ha sottolineato che è la prima volta del voto elettronico e che quindi si tratta comunque di una "operazione complessa".
11.00 - Per il laeader della Lega, Matteo Salvini, il referendun è "un'occasione unica". "So che il 50 per cento in Veneto verrà superato, in Lombardia vedremo quanta voglia di autonomia e di buona politica c'è. A prescindere da tutto, se alcuni milioni di persone ci daranno il mandato, noi da domani trattiamo con il governo centrale"
10.24 - Luca Zaia si è presentato in apertura dei seggi. Accompagnato dalla moglie, il governatore leghista, ha votato alle 7 nel suo seggio abituale a San Vendemiano, in provincia di Treviso.
Io ho votato e voi? #referendumLombardia pic.twitter.com/EjFHNDqEXK
— Laura Ravetto (@lauraravetto) 22 ottobre 2017
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