Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, si è detto "spiazzato" dall'iniziativa del collega del Veneto di chiedere lo statuto speciale dopo il referendum sull'autonomia e ha sottolineato che questo crea "un problema" nella Lega e nella trattativa con il governo. "Luca Zaia mi ha un po' spiazzato", ha detto l'ex ministro dell'Interno in un'intervista a Repubblica, "è indubbio che ora c'è un problema all'interno della Lega. E un altro con il governo".
Maroni ha spiegato che non era a conoscenza della scelta di Zaia ("a mia insaputa", ha ammesso) di chiedere una modifica dell'articolo 116 della Costituzione con l'inserimento del Veneto tra le regioni a statuto speciale. "Non era concordata questa mossa. Leggerò la sua proposta di legge e capirò se sarà possibile un percorso comune".
Sui motivi dietro alla mossa del governatore del Veneto, Maroni non si sbilancia ("Francamente non lo so, se per vicende interne alla Lega o per mostrare i muscoli"), ma ha ammesso che è "difficile fare una battaglia insieme ora. La materia è di competenza del Parlamento. Io speravo di fare una battaglia comune, e invece a questo punto non ci faranno sedere allo stesso tavolo. Un conto è andare a trattare in due, un altro andarci da soli. E poi anche per un motivo strettamente tecnico".
"Al contrario di quella di Zaia che parlava in modo vago di nuove forme di autonomia senza citare le risorse", ha ricordato il governatore lombardo, "la mia richiesta referendaria faceva esplicito riferimento all'articolo 116, il che mi impedisce ora di chiedere lo statuto speciale. Anche se volessi allinearmi al governatore veneto, non potrei farlo. Non potrei seguirlo sulla sua strada. Ecco perché mi ha un po' spiazzato".
Maroni ha spiegato che lui invece al governo chiederà "che alla Lombardia venga riconosciuto lo status di regione 'speciale' (da non confondersi con lo 'statuto speciale'), al fine di ottenere più soldi con i meccanismi del residuo fiscale, il tutto nel quadro dell'unità nazionale". Alla domanda se questa mossa metta in difficoltà Salvini, in particolare con le regioni del Sud, Maroni ha risposto: "Non parlo per Salvini. Certo è che trasformarsi in una regione a statuto speciale, come ad esempio la Valle d'Aosta, significa chiudersi a tutte le altre regioni perché, così facendo, si tengono per sé tutti i soldi".