Roma - Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni dopo la vittoria del No al referendum e ora toccherà a Sergio Mattarella risolvere il nodo del governo del Paese, avendo come stella polare la stabilità istituzionale ed economico-finanziaria. Il presidente del Consiglio è salito al Quirinale dove, secondo quanto si apprende, si è intrattentuto per circa un'ora con Mattarella. A questo punto due sono le possibilità se, come sembra, Renzi non intende accettare il reincarico. Il Senato deve infatti approvare la legge di Bilancio, e si dovrà dunque capire se il premier accetterà di essere lui a portare al varo la legge o se la lascerà al suo successore. Entrambe le ipotesi sono percorribili. Nel 2012 Mario Monti annunciò le sue dimissioni irrevocabili l'8 dicembre, ma restò in carica fino al 21 per portare a termine la legge finanziaria.
Mattarella "io l'arbitro...avete presente le partite di calcio?
- Se Renzi percorresse questa strada, accogliendo un richiamo alla stabilità da parte del Capo dello Stato, come ha fatto intendere lui stesso ieri sera e il ministro Maria Elena Boschi stamane, i tempi per la manovra sarebbero assai rapidi e Mattarella potrebbe svolgere le consultazioni per la formazione del nuovo governo ben prima di Natale. Questa ipotesi, al momento, raccoglie anche il sostegno di gran parte del Pd.
- Se invece Renzi non intendesse restare un minuto di più a palazzo Chigi, le consultazioni potrebbero cominciare già nelle ore successive, anche domani mattina. E si potrebbe avere un nuovo governo in pochi giorni, con al primo punto del programma il completamento dell'iter della legge di bilancio.
In queste ore la rinuncia del ministro Pier Carlo Padoan a partecipare all'Eurogruppo a Bruxelles ha fatto ipotizzare gli scenari più disparati, dato che il ministro è anche considerato dagli osservatori come uno dei papabili successori di Renzi a palazzo Chigi.