Promozione della cultura sportiva, della formazione, della salute e dei corretti stili di vita, potenziamento del ruolo dello sport nel segno dell'inclusione e integrazione sociale, contrasto all'illegalità, sostegno all'impiantistica sportiva, in particolare nelle periferie.
Sono questi alcuni degli obiettivi sui quali il ministro per lo Sport Luca Lotti ha puntato durante il suo mandato. Il ritorno nella squadra di governo di un ministro con delega allo Sport ha rappresentato una delle novità di questa legislatura accolta con grande soddisfazione ed entusiasmo da tutto il settore, la cui importanza è stata più volte sottolineata dallo stesso Lotti a fronte di un'area considerata per troppi anni secondaria.
Al contrario, lo sport ha potenzialità straordinarie con ricadute positive sull'economia, sul turismo, sulla salute, sull'educazione e sulla formazione dei giovani. E a proposito di educazione, si è insistito, durante il mandato, sulla collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per una gestione integrata tra formazione, sport e istruzione, attraverso accordi su progetti condivisi. Sono stati messi a disposizione del Miur circa 6,5 milioni di euro.
Con Lotti è arrivato per la prima volta un pacchetto di misure inserito nella legge di Stabilità come incentivazioni di natura fiscale. Tra le novità c'è uno "sport bonus" per chi investe in impianti sportivi. Nella manovra c'è poi una misura per il "Diritto allo Sport per tutti" e che permette ai minori, figli di genitori senza permesso di soggiorno, di poter praticare sport.
Cambia poi la distribuzione dei proventi dalle televisioni ai club di calcio di serie A: sale dal 40 al 50% la quota attribuita equamente ai club di serie A, mentre scende quella assegnata sul numero dei tifosi. Salta poi completamente il riferimento (che valeva il 5%) alla popolazione residente nel Comune della squadra sportiva. La norma attribuisce il 50% dei diritti a tutte le squadre, il 30% sui risultati conseguiti e il 20% (prima era il 25%) in base ai "tifosi" paganti nelle gare casalinghe degli ultimi tre campionati. La quota relativa ai risultati sportivi "è determinata nella misura del 15% sulla base della classifica e dei punti conseguiti nell'ultimo campionato, nella misura del 10% sulla base dei risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati e nella misura del 5% sulla base dei risultati conseguiti a livello internazionale e nazionale a partire dalla stagione 1946-47.
E' la prima volta che arrivano misure per lo sport così dettagliate in una legge di bilancio. Un segnale importante, sia dal punto di vista culturale che economico. L'attenzione prestata dal governo allo sport indica un cambio di rotta sul livello di importanza che le istituzioni danno a livello centrale alle varie discipline.
Si segnala inoltre il rinnovo del contributo al Fondo "Sport e Periferie" dotato di altri 100 milioni che si sommano agli altri 100 stanziati sotto il governo Renzi. Il piano è destinato a finanziare la costruzione o il completamento di impianti sportivi che si trovano in aree periferiche delle città italiane, contribuendo così, attraverso lo sport, a un riequilibrio economico e sociale. L'auspicio, alla fine della legislatura, è che si prosegua sulla strada tracciata facendo anche in modo che ogni disciplina sportiva non venga più considerata "minore" o "inferiore" rispetto ad altre.
L'obiettivo, ha più volte sottolineato Lotti, è rendere centrale il ruolo sociale dello sport, con un'attenzione specifica a quello di base che ha il merito di sviluppare senso di comunità, anche nei quartieri che soffrono un'assenza storica di identità collettiva, e dove le palestre delle scuole, i campi di calcetto o di basket diventino spazi di partecipazione, aggregazione e inclusione.